Occuparsi di criptovalute significa, tra le altre cose, doversi occupare di tutte le sciocchezze che i vari governi diffondono relativamente a questi mezzi di pagamento; l’ultima di queste sciocchezze, in ordine temporale, arriva addirittura dalla casa bianca.
Criptovalute usate per la droga
In un report diffuso nella giornata di ieri, infatti, il governo degli USA ha espresso i propri timori relativamente al fatto che le criptovalute vengano usate per acquistare droga su piattaforme illegali online. Secondo quanto si può leggere nel documento, infatti, la casa bianca afferma che:
“Un’analisi dei dati finanziari sensibili indica che i produttori, i rivenditori e i consumatori di droghe illecite nazionali utilizzano piattaforme di pagamento online per acquistare prodotti chimici precursori o narcotici completamente sintetizzati provenienti principalmente dalla Cina”
Bastano queste poche righe per comprendere quanto sconclusionato e fuori dalla realtà sia questo documento, per non parlare del fatto che sembra afferire chiaramente alla propaganda; un paese che volesse impegnarsi a contrastare attivamente il consumo di droga (attività più che legittima) difficilmente punterebbe il dito contro la Cina. Ammesso e non concesso che davvero esistano dei canali che consentano di far arrivare sostanze illecite dalla Cina si tratterebbe comunque di una quota infinitesimale rispetto al consumo complessivo di sostanze stupefacenti; appare quindi quanto meno strano che, nell’esprimere la propria volontà di contrastare il narcotraffico, gli USA si scaglino contro la Cina ed appare ancora più strano se consideriamo le tensioni che attualmente esistono tra i due paesi. Il documento cita inoltre espressamente quattro criptovalute e precisamente bitcoin, bitcoin cash, monero ed ethereum che, sempre secondo la casa bianca, sarebbero le monete più utilizzate nella compravendita di sostanze stupefacenti. L’altra cosa che, francamente, risulta ridicola è che secondo il report diffuso dal governo americano i cittadini statunitensi si rivolgerebbero a piattaforme online (prevalentemente cinesi) per acquistare il fentanyl (un farmaco oppioide) facendo però finta di non sapere che c’è un vero e proprio mercato interno di questo farmaco, che viene smerciato e contrabbandato negli usa prevalentemente grazie alla compiacenza dei medici.
L’abuso di fentanyl negli USA è certamente un problema, basti pensare che si stima questo farmaco provochi più di 20mila decessi l’anno per overdose, il punto però, che evidentemente sfugge alla casa bianca, è che ogni anno negli usa vengono staccate più di duemilioni di ricette ed è proprio qui, nel mercato legale, che i tossicodipendenti soddisfano la loro domanda. Il fatto che la casa bianca si preoccupi di eventuali e fantomatici (perché come al solito il documento afferma di basarsi su prove concrete senza però fornirne alcuna) traffici illeciti tra USA e Cina di fentanyl facendo finta di non sapere che il grosso del mercato illegale che orbita intorno a questo farmaco soddisfa la propria domanda per mezzo delle ricette staccate da medici compiacenti risulta francamente ridicolo; l’abuso di fentanyl negli USA è un problema serissimo, affrontarlo in questo modo, rendendolo l’occasione per fare della propaganda, significa mancare di rispetto a quelle migliaia di persone che ogni anno perdono la vita a causa dell’abuso di questo farmaco, persone che le loro dosi non le hanno pagate certamente in criptovalute e tanto meno se le sono fatte arrivare dalla Cina, ma le hanno invece acquistate presso farmacie americane grazie alle ricette date da medici senza scrupoli pagando il tutto, in maniera molto patriottica, in dollari americani.
Mentre la casa bianca, per concludere, consiglia agli istituti finanziari di raccogliere i dati privati delle transazioni dei cittadini in cerca di indirizzi di wallet per criptovalute, informazioni sugli account, dettagli e cronologia delle transazioni (inclusi gli indirizzi ip degli utenti), ledendo così la privacy dei cittadini statunitensi in nome di una fantomatica lotta alla droga, io consiglierei alla casa bianca di rivedere e migliorare gli strumenti di monitoraggio delle prescrizioni mediche; detto fuori dai denti, se gli USA volessero risolvere il problema dell’abuso di fentalyn, basterebbe che monitorassero le prescrizioni fatte dai medici e si accorgerebbero che ve ne sono alcuni che prescrivono questo farmaco in quantità chiaramente eccessive, non compatibili con l’esercizio della professione medica ma perfettamente congrue per un’attività di spaccio al dettaglio. Temo però che alla casa bianca dell’esplosione dei consumi di farmaci oppioidi non interessi nulla, il senso di questo documento è attaccare la Cina e le criptovalute, non è quindi un caso che sia stato diffuso nel pieno delle tensioni commerciali con la Cina e neanche un mese dopo che Trump aveva pubblicamente tuonato contro le criptovalute.
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