Dopo anni di inedia, persi tra terrorismo mediatico, timidezza delle istituzioni (incapaci di regolamentare decentemente un settore che non sembrano aver compreso pienamente) la presentazione di libra lo scorso giugno ha dato la scossa alle istituzioni di mezzo mondo; alle prime reazioni, di netta chiusura, caratterizzate da minacce di regolamentare duramente il settore, passato lo shock iniziale le stesse istituzioni dimostrano di essere passate a una fase successiva. Il primo paese a dimostrare di aver compreso la necessità di imprimere un’accelerazione per quanto riguarda il coinvolgimento degli stati nella cripto-economia è stata la Cina, adesso è il turno di USA e UE; mentre della situazione europea abbiamo già parlato in alcuni recenti articoli, spiegando come si stia formando un fronte nei paesi dell’unione che chiede l’emissione di una moneta digitale crittografata garantita dalla BCE oggi vogliamo occuparci di ciò che accade dall’altra sponda dell’oceano. In una lettera inviata nella giornata di ieri al Board of Governors della Federal Reserve Rohit Chopra, commissario della Federal Trade Commission degli Stati Uniti, ha invitato la FED a darsi una mossa e a lanciare quanto prima un proprio sistema di pagamento digitale. Al netto del fatto che si sia d’accordo o meno con le posizioni di Chopra queste appaiono francamente ben argomentate; il commissario, infatti, ha sostenuto che l’unico modo per la FED di scongiurare il rischio di essere prevaricata dai progetti delle grandi aziende private di Wall Street e della Silicon Valley è quello di anticiparle emettendo un proprio sistema di pagamento. In realtà la FED lavora a una piattaforma di questo tipo come minimo da un anno, forse anche di più; il servizio dovrebbe chiamarsi FedNow e, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere aperto all’uso sia da parte delle aziende che delle persone comuni, tuttavia non ci sono ancora notizie precise relativamente alla data in cui potrebbe venire lanciato ufficialmente sul mercato. Nonostante tutti condividano ovvi timori per l’irruzione di un’azienda come facebook nel mondo delle criptovalute (neanche la comunità dei bitcoiners vede di buon occhio questo progetto) a Zuckerberg va comunque riconosciuto il merito di aver mosso le acque; mentre altri colossi (come google, amazon, etc) si sono tenuti ben lontani da questo settore preferendo lavorare con la tecnologia blockchain senza mettere in cantiere un progetto per il lancio di una propria criptovaluta (consapevoli evidentemente delle reazioni che questo avrebbe suscitato nelle istituzioni) facebook ha dimostrato maggior coraggio, presentando un progetto che, nonostante paia destinato a rimanere solo su carta, ha comunque imposto alle istituzioni di uscire dall’inedia che le ha caratterizzate fino ad oggi.
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