Il Bitcoin non decolla dopo il via libera della SEC agli ETF: come mai?
Il Bitcoin non decolla dopo il via libera della SEC agli ETF: come mai?
Il Bitcoin si appresta a chiudere la settimana “di borsa” leggermente sopra i 40mila dollari. Come si può vedere dal grafico in basso, negli ultimi 5 giorni la criptovaluta a maggiore market cap ha rimediato una flessione del 2 per cento. Poca roba sicuramente ma il problema è che le ultime 5 sedute altro non sono che la prima settimana concreta di negoziazione dei nuovi ETF su Bitcoin Spot. Contrariamente a quello che in tanti potevano pensare, quindi, il via libera della SEC ai nuovi fondi a gestione passiva e il loro sbarco a Wall Street non ha generato alcun rally di BTC/USD. Addirittura il valore del Bitcoin nel solo ultimo mese è calato del 3,2 per cento.
Non si tratta di grandi passivi ma essi sono stati sufficienti per spingere molti scettici ad affermare che i nuovi ETF Bitcoin Spot tanto attesi da anni siano stati un fallimento. E’ davvero così oppure questa riduzione concettuale è azzardata?
Rispondere a questa domanda significa essenzialmente spiegare i motivi per cui il prezzo del Bitcoin non si è impennato dopo l’avvio delle negoziazione degli ETF Bitcoin.
La questione va osservata da due punti di vista: uno generale, riguardante ossia le dinamiche dei mercati finanziari, e l’altro specifico inerente Bitcoin e criptovalute. Partiamo dal primo.
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C’è un principio sempre valido sui mercati che viene spesso citato dai traders: buy the rumors and sell the news. In pratica comprare le indiscrezioni e vendere le notizie. Nel caso specifico di Bitcoin i trader più attenti hanno comprato sulle ipotesi di via libera della SEC agli ETF Bitcoin Spot per poi smettere di farlo quando l’autorità americana ha dato un via libera che, fondamentalmente, tutti si attendevano.
Ciò ha determinato una situazione ben precisa con il valore del Bitcoin il giorno dell’ufficializzazione del via libera FED, il 10 gennaio scorso, che già inglobava l’autorizzazione.
In pratica se la SEC non avesse dato il via libera agli ETF, il prezzo del Bitcoin sarebbe crollato. Lo scontato assenso ha invece causato un normale ritracciamento che, come confermato dal dato di questa settimana, sembra proprio essere in corso.
Non è quindi vero quello che affermato gli analisti sempre scettici sul Bitcoin in merito al fallimento dell’operazione poichè in realtà il valore del BTC già scontava l’ok della SEC e quindi, concretamente, non vi era alcuno spazio di apprezzamento.
Diciamo pure chiaramente che solo chi ha una conoscenza. limitata del mondo delle criptovalute poteva ipotizzare che il via libera della SEC avrebbe dato vita a un rally storico di Bitcoin. La verità è che serve tempo affinchè gli effetti positivi della novità possano condizionare i prezzi al di là di quella che l’euforia iniziale (peraltro già incorporata nel valore del BTC).
Del resto, il volume di trading sugli ETF Bitcoin è stato pari a oltre 10 miliardi di dollari in appena una settimana. Grayscale, Fidelity e BlackRock sono i gestori che stanno avendo maggiore successivo visto che i loro fondi incamerano ben il 90 per cento del volume totale degli scambi.
Tenendo conto di questi numeri e alla luce dei dati sui flussi, il prezzo del Bitcoin sarebbe dovuto arrivare come minimo a 100mila dollari nello stesso arco temporale mentre, come abbiamo visto sul grafico, ha perso il 10 per cento.
Questa situazione non deve allarmare perchè contrariamente a quello che dicono i pessimisti, serve tempo e comunque una flessione nell’ordine di appena il 10 per cento come quella messa a segno al Bitcoin dal giorno del via libera ai nuovi ETF è la normalità per un mercato così volatile come quelle delle crypto.
Cosa si può ipotizzare adesso? Le previsioni Bitcoin 2024 restano valide e lo scenario più plausibile è che il vero rialzo del BTC ci possa essere nel momento in cui la FED procederà con il taglio dei tassi. La riduzione del costo del denaro, infatti, contribuirà a far tornare l’appetito verso la speculazione e quindi verso le crypto.
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