Ha riferirlo è proprio Justin Sun, CEO e fondatore del progetto, che in una serie di tweet pubblicati nel corso del fine settimana ha voluto condividere con la comunità quella che il team considera la principale priorità per la crescita del progetto; ottenere la quotazione sui maggiori exchange statunitensi, infatti, porterebbe un’enorme liquidità su TRON dal momento che sono tantissimi gli americani che stanno seguendo il lavoro di Justin Sun con grande interesse ed entusiasmo. Entrando più nello specifico, durante una conversazione con un utente su twitter, Sun ha risposto che:
“La quotazione sugli scambi statunitensi in questo momento è la nostra prima priorità; avremo un team completo (incluso me) dedicato a questo e contiamo di fare tutto questo in maniera veloce. Mi spiace e mi scuso per il ritardo, dovremmo essere più avanti da questo punto di vista, ma vi garantisco che sulla questione vedrete importanti novità entro la fine di quest’anno”
Attualmente TRX (la cripto nativa agganciata alla piattaforma TRON) è in quotazione solo su due scambi che servono gli utenti americani, bittrex ed etoro, tuttavia la possibilità di sbarcare su un exchange come, ad esempio, coinbase darebbe sicuramente un grande slancio al progetto che, comunque, per quanto riguarda gli aspetti strettamente tecnici sta continuando a crescere e ad evolvere.
Resta un aspetto della questione che probabilmente in questo momento viene sottostimato tanto dalla comunità quanto dallo stesso Justin Sun e che riguarda le tensioni crescenti tra USA e Cina; a torto o a ragione, infatti, TRON potrebbe essere considerato dalle istituzioni americane come una specie di cavallo di troia cinese e questo potrebbe costituire un grosso ostacolo alla quotazione sui principali exchange statunitensi. Ormai appare infatti assolutamente chiaro a tutti che le criptovalute non sono solo una questione finanziaria e/o economica, ma sono prima di ogni altra cosa una questione politica, con tutto ciò che ne consegue. Bisogna poi considerare che se da un lato le tensioni internazionali crescenti favoriscono la crescita delle quotazioni di bitcoin, d’altro canto rappresentano un potenziale ostacolo alla crescita dell’industria blockchain; le cripto, infatti, sono nate per travalicare i confini nazionali, di conseguenza qualunque iniziativa venga intrapresa tesa a limitarne questa caratteristica finisce inevitabilmente per indebolire l’intero settore.
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