Peter Brandt prevede crollo di Bitcoin: quali sono le previsioni?

Un trader con una lunga esperienza in materia di investimenti crypto mette in guardia gli investitori

Da alcuni giorni il prezzo di Bitcoin è sotto pressione e nonostante il sentiment sul mercato resti positivo, non mancano i primi dubbi sulla reale capacità della criptovaluta di riprendere la strada del rialzo magari rimettendo nel mirino gli oltre 73.000 dollari di massimo storico raggiunti nella prima decade del mese di marzo.

un bitcoin sotto la lente di ingrandimento
Peter Brandt invita a non lasciarsi trasportare dall'ottimismo su BTC - ValuteVirtuali

Tra gli analisti che non hanno mancato di esternare il loro pessimismo c’è anche Peter Brandt che anzicchè universi alla netta prevalenza di opinioni positive sulle prospettive di Bitcoin, ha apertamente parlato di crollo della criptovaluta. Inutile dire che la sua tesi, assolutamente controcorrente rispetto a quella che è la vulgata generale, non ha mancato di scuscitare un profondo dibattito tra gli investitori retail. Questi ultimi, mentre la crypto a maggiore capitalizzazione ha riagganciato quota 64.000 dollari, si pongono una domanda molto semplice: ha ragione Brandt quando parla di crollo di Bitcoin oppure l’attuale flessione è solo di matrice tecnica e quindi da intendersi una parentesi?

Inutile dire che dalla risposta a questo interrogativo dipende la strategia operativa da adottare su Bitcoin. A tal riguardo ricordiamo che, optando per il trading di CFD e quindi non per l’acquisto di Bitcoin reali, si può speculare sia al rialzo (long) che al ribasso (short). Un broker che permette di fare trading con i CFD sulle criptovalute è eToro.

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Ma vediamo a questo punto cosa pensa Peter Brandt in merito a quello che da lui viene definito come crollo di Bitcoin.

Perchè Peter Brandt prevede il crollo di Bitcoin?

Tanto per iniziare chi è Peter Brandt? Stiamo parlando un trader veterano con alle spalle anni di esperienza nel mondo dei crypto-investimenti. Lo scorso 16 marzo Brandt ha esposto alla sua cerchia privata una serie di considerazioni che delineano possibili scenari futuri per Bitcoin certamente non ottimistici.

L’analisi di Brandt si focalizza su tre possibili scenari per il percorso di Bitcoin nei prossimi mesi.

Il primo scenario prevede una nuova avanzata parabolica di Bitcoin i cui prezzi si potrebbero ricollegare ai minimi registrati a novembre 2022 e a settembre 2023. Potenzialmente, un movimento simile potrebbe portare il prezzo della criptovaluta anche fino a 40.000 dollari. Si tratta di un target che è sufficiente per gettare nello sconforto anche i trader più ottimisti. Ad ogni modo Brandt non ritiene che questo scenario si possa realizzare tanto da definirlo come il meno probabile.

Il secondo scenario prevede invece una correzione al limite superiore del canale di Bitcoin prima dell’accelerazione del 24 febbraio 2024. Una previsione simile si tradurrebbe in una discesa nel range compreso tra i 55 e i 60mila dollari. Anche questo scenario viene ritenuto improbabile.

Infine c’è il terzo scenario che è quello che Brandt ritiene più probabile. Il perno di questa prospettiva è una correzione inferiore al 15 per cento. In poche parole il prezzo della crypto si potrebbe muovere su e giù ma senza crollare e senza schizzare verso l’alto. Il target di questo scenario, ritenuto il più probabile dal trend, è a 63mila dollari.

Previsioni Bitcoin di Brandt: come interpretarle

L’approccio analitico di Brandt pur lasciando aperta la porta a varie opzioni, non cede all’incondizionato ottimismo che si continua a respirare in questi giorni sul mercato ma richiama l’attenzione sulla natura altamente volatile e imprevedibile del mercato delle criptovalute.

Il fatto che Brandt non si sbilanci completamente verso un rialzo parabolico è frutto della complessità del quadro tecnico di Bitcoin nonchè dei tanti fattori in campo, dagli aspetti macroeconomici fino alle politiche regolamentari globali e all’andamento generale del mercato.

Resta sempre valido il discorso per cui fattori economici, come le variazioni dei tassi di interesse e le tendenze di investimento, sono sempre in grado di causare forti oscillazioni di prezzo; tuttavia il motivo dietro l’ultima correzione di Bitcoin è puramente speculativo. Un mercato che si è troppo gonfiato ha portato al massiccio aumento di liquidazioni creando un forte squilibrio e portando Bitcoin a crollare.

L’analisi di Brandt rappresenta una sorta di promemoria sull‘importanza di adottare sempre una strategia di investimento ben ponderata, che tenga conto sia delle potenziali ricompense sia dei rischi. La prudenza e la diversificazione del portafoglio sono ancora una volta strumenti fondamentali per affrontare l’attuale momento delle crypto.

Per cavalcare il momento attuale di Bitcoin in ottica speculativa si può operare con uno strumento derivato come i CFD grazie al quale si può fare trading sia al rialzo che al ribasso. Le piattaforme che propongono questa tipologia di investimento sono:

  • eToro: con questo broker si può speculare al rialzo (long) e al ribasso (short) con i CFD operando a leva. Con eToro inoltre, puoi utilizzare le funzionalità di social trading per connetterti con oltre 20 milioni di utenti in tutto il mondo e trovare i migliori trader di criptovalute da copiare.  

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  • Fineco: è la banca con la piattaforma di trading NR 1 in Italia e consente di fare trading sulle crypto più importanti tra cui BTC, in tre modi diversi: con i CFD, con le Knock Out Options con sottostante Futures su Bitcoin ed Ethereum e anche con gli ETP con sottostante Bitcoin, Ethereum e Ripple. Novità recente di Fineco è il lancio di un conto di solo trading senza costi fissi (e senza servizi bancari).

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