Negli ultimi anni, il confronto tra Bitcoin e oro come strumenti di protezione dall’inflazione è diventato sempre più centrale nel dibattito finanziario globale. Entrambi sono considerati beni rifugio, capaci di preservare valore nei periodi di incertezza economica, e condividono una caratteristica fondamentale: la scarsità. Tuttavia, le loro performance raccontano due storie molto diverse.
Durante la pandemia del 2020, l’oro ha mantenuto un andamento stabile e crescente, confermando il suo storico ruolo di rifugio sicuro. Bitcoin, invece, ha vissuto un crollo significativo che ha spinto molti analisti a dubitare della sua capacità di proteggere il capitale. Eppure, appena cinque anni dopo, lo scenario si è completamente ribaltato: Bitcoin ha sovraperformato l’oro di oltre dieci volte, attirando l’attenzione di investitori e istituzioni.
Bitcoin: il nuovo oro digitale
Oggi Bitcoin è la criptovaluta più importante al mondo, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 2.000 miliardi di dollari, ben quattro volte quella di Ethereum, il secondo asset crittografico per importanza. Nonostante la sua volatilità, Bitcoin viene ormai considerato da molti analisti come un bene rifugio moderno, grazie a tre fattori chiave:
- Scarsità programmata: la sua offerta massima è limitata a 21 milioni di unità, creando una dinamica di valore simile a quella dell’oro.
- Decentralizzazione: non esiste un’autorità centrale che ne controlla l’emissione.
- Sicurezza crittografica: la blockchain garantisce trasparenza e resistenza alle frodi.
Secondo Cathie Wood di ARK Invest, Bitcoin è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni: la sua previsione parla di un prezzo che potrebbe arrivare a 710.000 dollari entro il 2030, spinto da una volatilità in progressiva riduzione e da un’adozione sempre più diffusa da parte delle istituzioni finanziarie.
Tuttavia, la strada non è lineare. Tra marzo 2021 e novembre 2022, il prezzo di Bitcoin è crollato da circa 65.000 a 16.000 dollari, con una perdita temporanea di oltre il 60%. Per chi ha bisogno di liquidità nel breve termine, questa instabilità rappresenta un rischio non trascurabile.
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Oro: stabilità millenaria, ma rendimento limitato
L’oro resta un pilastro nei portafogli degli investitori più prudenti. Con una capitalizzazione di mercato superiore ai 20.000 miliardi di dollari, è ancora dieci volte più grande di Bitcoin e offre un livello di stabilità impareggiabile.
Dal 2020 a oggi, il prezzo dell’oro — tracciato ad esempio dallo SPDR Gold Trust (GLD) — non è mai sceso oltre il 25%, garantendo una curva di crescita regolare e prevedibile. È proprio questa caratteristica a renderlo l’asset preferito per chi non vuole correre rischi.
Tuttavia, se guardiamo ai rendimenti complessivi, l’oro sta perdendo terreno:
- Dal 2020, Bitcoin ha registrato un +1.000%, mentre l’oro è rimasto praticamente fermo.
- Dalla nascita di Bitcoin, il suo ritorno complessivo supera il 21.000%, contro un +200% dell’oro nello stesso periodo.
Questi numeri dimostrano come Bitcoin stia progressivamente erodendo il ruolo storico dell’oro come principale bene rifugio, almeno per chi ha orizzonti di investimento di medio-lungo periodo.
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Bitcoin contro oro: quale scegliere oggi
Sia Bitcoin che oro offrono protezione dall’inflazione, ma si rivolgono a profili di investitore differenti:
- Oro: ideale per chi cerca stabilità, ha un orizzonte di investimento breve e vuole evitare le oscillazioni violente dei mercati.
- Bitcoin: più adatto a chi mira a una crescita significativa del capitale e può sopportare la volatilità nel breve termine, puntando a un potenziale di rendimento molto più elevato.
In prospettiva, Bitcoin appare come il candidato più forte per diventare il nuovo “oro digitale”. Condividendo con l’oro le caratteristiche di scarsità, sicurezza e indipendenza, ma offrendo rendimenti nettamente superiori, si posiziona come una delle opportunità più interessanti per gli investitori di lungo periodo.
Chi sceglie Bitcoin lo fa spesso con un approccio HODL, puntando a mantenerlo per almeno cinque anni, convinto che, con l’aumento dell’adozione e il calo della volatilità, possa superare l’oro come principale bene rifugio globale.
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