La Cina torna protagonista nel mining di Bitcoin con il 14% dell’hashrate, sostenendo la recente ripresa di Bitcoin sopra gli 87.000$, mentre il mercato mostra segnali tecnici favorevoli dopo la correzione.

Il ritorno inatteso della Cina
Nonostante uno dei divieti più severi al mondo sulle attività legate alle criptovalute, la Cina è tornata in modo silenzioso tra i principali protagonisti del mining di Bitcoin, ovvero quel processo che permette di ottenere nuovi BTC. Dopo il crollo del 2021, quando il Paese era sceso teoricamente a quota zero nella produzione globale, oggi è tornato a rappresentare circa il 14% dell’hashrate mondiale, diventando la terza potenza al mondo dietro Stati Uniti e Russia.
Questo inatteso ritorno non è frutto di una revisione normativa, ma di pura convenienza economica. Alcune province, in particolare Xinjiang e Sichuan, hanno generato negli ultimi mesi un surplus di energia elettrica impossibile da immettere nel mercato in modo redditizio. Il mining si è rivelato la soluzione più logica per monetizzare una risorsa altrimenti sprecata, trasformando l’energia inutilizzata in profitto immediato.
Volatilità come motore di profitto
Il nuovo boom cinese non è stato alimentato da un semplice rialzo del prezzo del Bitcoin, ma dalla sua estrema volatilità, che permette ai miner di massimizzare i margini vendendo nei picchi di mercato anziché in media nel lungo periodo. La combinazione di forte oscillazione, energia a basso costo e incertezza economica globale, compreso l’indebolimento della fiducia nel dollaro, ha reso la redditività del mining estremamente competitiva, divieto o meno.
La lezione implicita è chiara, gli incentivi economici sono più forti delle restrizioni regolamentari. L’industria è riemersa senza permessi ufficiali, guidata unicamente dalla matematica dei profitti.
Bitcoin si stabilizza sopra gli $87.000
Bitcoin ha iniziato la settimana con maggiore stabilità, oscillando intorno gli 87.000 dollari dopo una correzione che lo aveva portato fino a 80.600 dollari nella scorsa settimana.
La ripresa è stata favorita da un cambiamento di prospettiva sulla politica monetaria statunitense, secondo il CME FedWatch, i mercati stimano circa l’81% di probabilità per un nuovo taglio dei tassi a dicembre, dopo che il presidente della Federal Reserve di New York ha definito la politica attuale “moderatamente restrittiva”, lasciando spazio ad allentamenti nel breve termine.
ETF USA: quattro settimane di deflussi
La fiducia degli investitori istituzionali rimane prudente, dopo che i Bitcoin spot ETF statunitensi hanno registrato deflussi per 1,22 miliardi di dollari nell’ultima settimana, la quarta consecutiva dalla fine di ottobre. La pressione viene interpretata dagli analisti come un potenziale rischio per ulteriori correzioni, dato il ruolo chiave degli ETF nell’evoluzione del mercato crypto.
Nonostante questo, il prezzo è riuscito a mantenere un recupero tecnico significativo, dopo la chiusura sopra gli 86.830 dollari, una continuazione del rimbalzo potrebbe riportare Bitcoin verso la zona di resistenza dei 90.000 dollari, mentre un nuovo indebolimento del mercato potrebbe riavvicinare l’area psicologica degli 80.000 dollari.
Hayes: il supporto degli $80.000 dovrebbe reggere
Secondo Arthur Hayes, popolare cripto analista e fondatore dell’exchange BitMEX, Bitcoin potrebbe ancora registrare una breve discesa sui “low 80s”, ma l’area degli 80.000 dollari dovrebbe reggere come solido supporto. La sua visione si basa su due elementi di liquidità favorevoli:
- la fine del programma di quantitative tightening della Fed dal 1° dicembre
- l’aumento dei prestiti bancari USA nel mese di novembre, segnale di un alleggerimento delle condizioni di liquidità
Hayes si dice pronto a piccole accumulazioni ai prezzi attuali, mantenendo un approccio più prudente fino all’inizio del nuovo anno.
Bitcoin Hyper espande l’utilizzo di BTC nel web3
Mentre aumenta l’interesse verso Bitcoin da parte degli Stati più potenti al mondo, come USA e Cina, Bitcoin Hyper rappresenta una delle innovazioni più dirompenti del 2025, poiché introduce una Layer2 costruita direttamente su Bitcoin.
L’intero progetto nasce dall’obiettivo di superare gli storici limiti della rete BTC, troppo lenta e scarsa compatibilità con la DeFi moderna, perciò Bitcoin Hyper utilizza la Solana Virtual Machine (SVM), una soluzione che permette di eseguire transazioni quasi in tempo reale mantenendo però la sicurezza della rete di Bitcoin, elemento fondamentale per investitori e istituzioni.
Con questa architettura la rete consente agli utenti di effettuare movimenti e operazioni a costi ridotti e in pochi secondi, favorendo per la prima volta un utilizzo pratico e quotidiano di applicazioni decentralizzate su Bitcoin, come quelle per lo staking o lending. Il token nativo, $HYPER, è al centro della layer2, viene utilizzato per il pagamento delle commissioni, per le funzioni di governance della rete e come asset per il meccanismo di staking, garantendo un rendimento annuo del 41%.
Uno degli elementi più innovativi del progetto è la possibilità di accedere a dApp, protocolli DeFi e NFT direttamente con BTC, creando una nuova economia digitale costruita sulla blockchain più sicura e riconosciuta del settore crypto.
La prevendita di Bitcoin Hyper ha già generato un forte interesse negli investitori, fiduciosi in un apprezzamento di $HYPER dopo la quotazione su exchange, con oltre 28,4 milioni di dollari raccolti finora e un prezzo di 0,013325 dollari per token. $HYPER è acquistabile sia con carta di credito sia con scambio di criptovalute, senza obbligo di KYC o importo minimo.
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