Nato come una parodia di Bitcoin nel 2013, Dogecoin (DOGE) è passato dall’essere un semplice “meme token” a una delle criptovalute più seguite al mondo. Dopo aver raggiunto il picco storico di 0,74 dollari nel 2021, oggi il suo prezzo si aggira intorno ai 0,28 dollari, con un rialzo del 170% negli ultimi 12 mesi, superiore persino a quello di Bitcoin. Molti investitori si chiedono se abbia ancora margini di crescita: ecco quattro ragioni per cui Dogecoin potrebbe sorprendere entro il 2026.
1. Taglio dei tassi della Federal Reserve
La Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse per la prima volta nel 2025, con un taglio di 25 punti base, e prevede di replicare la manovra altre due volte entro fine anno. Storicamente, tassi più bassi favoriscono gli investimenti ad alto rischio, tra cui le criptovalute. In questo scenario, Dogecoin potrebbe beneficiare di un flusso crescente di capitali, cavalcando l’onda rialzista insieme ad altri asset digitali.
2. Arrivo degli ETF su Dogecoin
Diversi colossi del settore, tra cui Grayscale, Bitwise e 21Shares, hanno già presentato le loro richieste per lanciare ETF spot su Dogecoin. L’approvazione della SEC, attesa tra ottobre e gennaio, potrebbe rappresentare una svolta epocale. Nel frattempo, REX-Osprey ha già portato sul mercato un ETF legato a Dogecoin sfruttando una via normativa alternativa. Questi strumenti non solo potrebbero attrarre nuovi investitori istituzionali, ma anche rendere Dogecoin più stabile e affidabile, avvicinandolo allo status di criptovaluta “blue chip”, come già successo a Bitcoin ed Ethereum.
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3. Espansione dell’ecosistema Dogecoin
A differenza di Bitcoin, Dogecoin è inflazionistico e non ha un limite massimo di offerta. Inoltre, non supporta nativamente gli smart contract, limitando le sue applicazioni. Tuttavia, con l’arrivo di Dogechain, una soluzione di secondo livello basata su Polygon, Dogecoin sta entrando nel mondo della finanza decentralizzata (DeFi) e delle app decentralizzate (dApps). Questa nuova utilità, unita alla diffusione degli ETF, potrebbe dare una spinta decisiva al suo valore nei prossimi anni.
4. Nascita delle prime “Dogecoin Treasury”
Un altro segnale interessante arriva dal mondo corporate: CleanCore Solutions ha iniziato ad accumulare Dogecoin creando il primo “Dogecoin Treasury” ufficiale, con oltre 500 milioni di token già in portafoglio e l’obiettivo di arrivare a possederne 1 miliardo entro breve. Il traguardo a lungo termine è ancora più ambizioso: detenere circa il 5% della supply totale. Questa strategia ricorda quella di grandi aziende che negli anni hanno accumulato Bitcoin, aprendo la strada a possibili emulazioni da parte di altre realtà.
Perché Dogecoin potrebbe ancora crescere
È vero, Dogecoin resta un asset più rischioso rispetto a Bitcoin o Ethereum. Tuttavia, tra nuovi ETF, innovazioni tecnologiche e interesse delle aziende, ci sono diversi segnali che fanno pensare a un futuro rialzista. Se a tutto questo si aggiunge l’imprevedibile influenza di personalità come Elon Musk, capace di muovere i mercati con un semplice tweet, Dogecoin potrebbe riservare nuove sorprese già nel 2025. Non deve diventare il fulcro di un portafoglio, ma una piccola esposizione potrebbe rivelarsi una scelta vincente.
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