La CONSOB, che per chi non lo sapesse è l’acronimo di “Commissione nazionale per le società e la Borsa”, entità indipendente istituita con la legge 216 del 7 giugno 1974, ha finalmente messo un freno allo scam di liracoin comunicando a Tessline (società di investimento che regge il progetto) di sospendere immediatamente la sua attività. Che questo progetto fosse una scatola vuota, tesa a sottrarre fondi ai malcapitati investitori, nella comunità delle criptovalute lo sapevamo praticamente tutti; se n’è parlato su bitcointalk, sui forum di settore, sui siti internet e sui social, la comunità s’è spesa abbastanza in passato per avvisare gli sprovveduti di non abboccare alle promesse di questi venditori di fumo, non fosse altro perché delegittimano tutto il movimento che, invece, si fonda su principi di correttezza e trasparenza.
Bloccato lo scam di liracoin
Personalmente accolgo con piacere la mossa di CONSOB, che si è fatta trovare vigile nel tutelare gli investitori, soprattutto quelli che investono senza cognizione di causa e per sentito dire anche perché, come detto, la comunità italiana era perfettamente consapevole dell’assoluta mancanza di credibilità di questo progetto. Entrando più nello specifico la CONSOB ha dichiarato che i siti web affiliati sia a Tessline che a liracoin hanno l’ordine di porre fine alla loro attività perché in violazione dell’articolo 18 del Testo Unico della Finanza che stabilisce i requisiti legali per la fornitura di servizi di investimento nel paese; in questo modo la CONSOB ha posto un ultimatum di 90 giorni a tutte le società che promuovono liracoin di sospendere la loro attività entro e non oltre il termine stabilito. Se da un lato il nostro paese sembra essere lento (a dire il vero non è nemmeno partito) nell’abbracciare la rivoluzione fintech, d’altro canto le nostre istituzioni si mostrano almeno vigili nella tutela degli investitori; intendiamoci, non credo che un progetto così strampalato come quello di liracoin potesse davvero rappresentare un rischio concreto per i risparmi degli italiani, tuttavia sicuramente qualcuno ci sarà cascato con tutte le scarpe, per cui è un segnale importante che la CONSOB si sia fatta trovare pronta nel mettere un freno a tutto questo.
I tentativi di truffe non mancano nel nostro paese e sono per lo più portati avanti attraverso bitcoin, cosa che danneggia la credibilità della comunità senza che nulla possiamo farci se non portanre avanti l’attività informativa e divulgativa come già stiamo facendo, ognuno in maniera diversa e attraverso diversi canali; questo tipo di truffe sono difficili da frenare anche per le istituzioni, per cui diventa veramente un problema prima di tutto culturale, in compenso ciò che possiamo e che dobbiamo fare, a livello governativo, è far passare il segnale che non c’è spazio per aziende di dubbia moralità per operare nel nostro paese. Nonostante io sia spesso in polemica con le istituzioni italiane, come si evince tra le altre cose in diversi articoli che ho scritto in passato per ValuteVirtuali, questa volta sono felice di poter applaudire all’azione della CONSOB che ci dimostra che non tutto in Italia è da buttare via e che ci sono ancora molte cose che funzionano a dovere nel nostro paese. Da bitcoiners italiani, quindi, almeno per una volta possiamo dirci soddisfatti e contenti del lavoro delle nostre istituzioni cosa che, di questi tempi, non è poco.
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