Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di attesa strategica, e Bitcoin potrebbe trovarsi sul punto di vivere una nuova, potente ondata rialzista. A fare da catalizzatore potrebbero essere quattro mosse chiave delle principali banche centrali mondiali. Quando il denaro diventa più abbondante e il costo di finanziamento si abbassa, gli asset rischiosi tendono a beneficiare di maggiore liquidità, e Bitcoin, per la sua natura speculativa e limitata, è storicamente uno dei primi a reagire.
Se due o più banche centrali dovessero adottare misure di allentamento monetario contemporaneamente, il traguardo dei 150.000 dollari per BTC potrebbe diventare un obiettivo realistico. Ecco le mosse più importanti da monitorare.
Perché le banche centrali muovono i mercati
Il fattore determinante è la liquidità. In termini semplici, si tratta della quantità di denaro disponibile e della facilità con cui circola nel sistema finanziario globale.
Quando le banche centrali abbassano i tassi di interesse o rallentano il ritmo della stretta monetaria (ad esempio riducendo la vendita di titoli di Stato), le condizioni di credito migliorano. Ciò spinge gli investitori a cercare rendimenti più elevati, favorendo gli asset più volatili come le criptovalute.
Storicamente, Bitcoin ha mostrato una correlazione significativa con l’espansione o la contrazione della liquidità globale: quando l’offerta di denaro cresce, il prezzo tende a salire; quando si riduce, subisce pressioni al ribasso.
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1. Federal Reserve: tagli ai tassi e minore stretta monetaria
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve è attesa a un taglio dei tassi a settembre 2025. Inoltre, la banca centrale ha già rallentato due volte il processo di quantitative tightening, riducendo dal 1° aprile il ritmo di vendita dei titoli di Stato a 5 miliardi di dollari al mese.
Questo comporta maggiore liquidità per le banche e minori costi opportunità per chi investe in asset rischiosi. Ulteriori tagli entro fine anno restano possibili e, nel complesso, la direzione della politica monetaria americana sembra orientata verso condizioni più accomodanti, un fattore positivo per Bitcoin.
2. Banca Centrale Europea: nuovi stimoli possibili
Anche la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe giocare un ruolo cruciale. Dopo aver già effettuato diversi tagli ai tassi nel 2025 per contrastare il rallentamento dell’inflazione, non è escluso che Francoforte scelga ulteriori misure di stimolo se la crescita economica dovesse rallentare.
Un’eventuale decisione in questa direzione favorirebbe il credito nell’area euro e, indirettamente, aumenterebbe la liquidità globale, creando un ambiente ancora più favorevole alla crescita del prezzo di Bitcoin.
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3. Bank of Japan: stabilizzare i rendimenti obbligazionari
Il terzo fattore determinante riguarda la Bank of Japan (BOJ). Dopo aver avviato nel 2024 una graduale normalizzazione dei tassi di interesse, la banca centrale giapponese ha più volte segnalato la disponibilità a intervenire sul mercato obbligazionario per contenere eventuali rialzi eccessivi dei rendimenti.
Se la BOJ dovesse adottare politiche più espansive, aumentando gli acquisti di titoli di Stato, ciò potrebbe riversare ulteriore liquidità nel sistema finanziario globale, con effetti positivi anche sul mercato delle criptovalute.
4. Altre banche centrali pronte a tagliare
Oltre a Stati Uniti, Europa e Giappone, altre banche centrali di economie sviluppate stanno già adottando politiche accomodanti. Paesi come Svezia e Nuova Zelanda hanno già effettuato diversi tagli ai tassi nel corso del 2025, e ulteriori mosse potrebbero arrivare nei prossimi mesi.
Questo trend globale verso condizioni finanziarie più morbide contribuisce a rafforzare le prospettive di crescita per Bitcoin, che storicamente reagisce positivamente in scenari di espansione monetaria coordinata.
Opportunità e rischi per gli investitori
Tutti questi fattori puntano verso un contesto potenzialmente molto favorevole per Bitcoin, ma è importante considerare anche i rischi. Un ritorno dell’inflazione o dati economici superiori alle attese potrebbero spingere le banche centrali a invertire la rotta, frenando la liquidità e raffreddando il mercato crypto.
Per chi vuole esporsi a Bitcoin con un approccio più prudente, una strategia efficace resta il dollar-cost averaging (DCA): investire piccole somme periodiche senza cercare di prevedere i minimi o massimi di mercato. Questo metodo riduce l’impatto della volatilità e consente di beneficiare nel lungo termine della scarsità strutturale di BTC, unita a ciclici periodi di politiche monetarie espansive.
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