Ieri si è concluso il primo giorno di pre-sale della criptomoneta lanciata dal Venezuela, il Petro.
Secondo le fonti ufficiali, riportate dal presidente Nicolas Maduro, il primo giorno sarebbe terminato con una raccolta di $735 milioni di Dollari.
Fonti internazionali, quali Reuters e Associated Press, riportano che la notizia di Maduro però non è confermata dal supporto dei dati.
Anche il sito ufficiale del Petro, http://www.elpetro.gob.ve/, non parla di dati al momento.
La procedura di pre-sale non appare molto semplice ed accessibile a tutti. Le istruzioni del manuale sono infatti in spagnolo, ed è necessario sottoporsi ad un processo di registrazione sul sito principale dove viene chiesto anche un documento di identità.
Nonostante alcuni siti abbiano riportato la notizia che il Petro sarebbe stato disponibile anche sull’exchange Etherdelta, quando abbiamo controllato il token non era più listato sull’exchange. Se così fosse stato, però, sarebbe andato contro alle indicazioni del manuale che parlano di un token basato su tecnologia NEM e non su tecnologia Ethereum. I token listati su Etherdelta sono infatti tutti token ERC20 ovvero creati per rispettare lo standard Ethereum e per essere scambiati tramite la suddetta blockchain.
Perché non è chiaro su quale piattaforma si appoggi il Petro?
La contraddizione è dovuta al whitepaper ufficiale di Petro. Mentre nel PDF del manuale per la pre-sale si parla di blockchain NEM, sul whitepaper si parlava di token ERC20 su piattaforma Ethereum.
Il whitepaper inoltre da indicazioni sulla distribuzione iniziale di Petro (PTR): 38 milioni sono disponibili per la pre-vendita su un totale di 100 milioni di Petro che sarebbero già stati pre-minati. La prevendita viene effettuata ad un prezzo fisso di $60 per Petro e si concluderà il 19 Marzo.
A prevendita terminata avrà luogo la ICO vera e propria, che metterà a disposizione ulteriori 44 milioni di Petro. Il restante, pari a circa il 17%, resterà invece in mano dell’ente per le criptomonete che fa capo al governo venezuelano.
Il Petro è un esperimento o avrà futuro?
Al momento il progetto sembra minacciato da diverse incertezze. Il fatto che il Petro, dopo mesi di annunci, sia stato lanciato senza far chiarezza sulla blockchain sulla quale si appoggerà sembra un assist per i detrattori. Inoltre, ormai, la prevendita dei maggiori token viene sempre accompagnata da dati, quasi in tempo reale, sulla distribuzione e sui fondi raccolti per dare trasparenza al progetto. Da questa prospettiva il Petro sembra dar ragione a coloro che lo ritengono un esperimento di un governo in Crisi destinato a rimanere un escamotage per raccogliere fondi.
Ad ogni modo, qualora si dovessero risolvere i problemi tecnologici e la campagna di prevendita dimostrasse, col supporto dei dati, di essere di successo, il Petro potrebbe riuscire ad arrivare sul mercato degli exchanges ed aver accesso quindi completo ai cripto-investitori.
Successo o meno, il Petro resta comunque la prima criptovaluta emessa da uno stato, e forse è destinata a segnare l’inizio di un nuovo trend.
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