Un sistema blockchain per certificare l’identità dei cittadini, lo implementerà l’Azerbaigian a partire dal prossimo anno

A riferirlo è l’agenzia di stampa Trend News con un articolo pubblicato oggi; la repubblica dell’Azerbaigian promuoverà una piattaforma blockchain per certificare l’identità digitale dei cittadini a partire dal primo trimestre 2020. Farid Osmanov, responsabile dell’ufficio informatico della banca centrale del paese, ha evidenziato come questo nuovo sistema permetterà di semplificare la condivisione dei dati personali tra le istituzioni creditizie migliorando al contempo gli standard di sicurezza per la protezione dei dati sensibili dei cittadini. Il progetto si svilupperà in più fasi, nella prima fase ci si limiterà all’apertura degli account di persone fisiche e giuridiche, mentre successivamente verranno automatizzati i sistemi di monitoraggio dei fondi che impediscono il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro. Il progetto era in cantiere da almeno due anni e fa parte del programma statale di espansione dei pagamenti digitali per il biennio 2018/2020; questa notizia ci permette anche di definire quanto il nostro paese stia rimanendo indietro rispetto al resto del mondo. Chi segue le notizie politiche, infatti, sa bene che l’attuale governo ha varato tutta una serie di iniziative tese ad aumentare l’uso delle carte nelle transazioni di ogni giorno, tuttavia, mentre nel resto del mondo questo si fa implementando soluzioni altamente tecnologiche costruite su infrastruttura blockchain, in Italia questo viene fatto a colpi di lotterie, bonus fiscali e rendendo sempre più pervasivo il controllo di massa dello stato. Dobbiamo quindi iniziare a porci il problema di dove andremo a finire se consideriamo che anche un piccolo paese come l’Azerbaigian si dimostra più pronto di noi a premere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica e più evoluto in termini di azione politica. Niente dimostra meglio di questo l’inadeguatezza della nostra classe dirigente e la piaggeria del giornalismo italiano nei confronti del governo di turno, un giornalismo che si è ridotto a passacarte delle istituzioni, che non solo omette sistematicamente di contestarle, persino quando prendono abbagli eclatanti, ma che occulta all’opinione pubblica tutte quelle notizie che le permetterebbero di prendere atto di quanto retrograda e misera appaia ogni iniziativa intrapresa dalla nostra classe dirigente. In uno scenario già pesantemente compromesso per l’Italia dall’inadeguatezza delle nostre istituzioni si aggiunge anche la totale mediocrità delle istituzioni europee che fungono ormai da comoda giustificazione per i governi dei vari paesi UE; quello che sta succedendo è che ormai i governi dell’area euro hanno sostanzialmente smesso di fare il loro lavoro, si limitano a governare l’ordinaria amministrazione, mentre per tutto ciò che di importante e rilevante c’è aspettano che siano le istituzioni europee a intervenire con tempi che però sono biblici e con misure che non sono affatto migliori o più intelligenti di quelle che potrebbero prendere da soli i singoli paesi. Se non bastasse, quindi, la zavorra rappresentata da partiti chiaramente inadeguati e incompetenti, per quel che riguarda la situazione italiana, si aggiunge quella rappresentata da un’altrettanta inadeguata e incompetente classe dirigente europea. Avanti di questo passo, per concludere, anche le economie più piccole e insignificanti al mondo finiranno per sorpassarci, facendoci mangiare la polvere per il semplice fatto che la società europea sta abbandonandosi a un ottuso, feroce e spesso reazionario conservatorismo che, nel mondo di oggi, appare sempre più anacronistico.

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