Le criptovalute nascono quando un gruppo di esperti informatici si raduna intorno al cypherpunk manifesto scritto da Eric Hughes, comprendendo per primi l’importanza che la privacy avrebbe avuto nel futuro e il ruolo che la crittografia avrebbe giocato nella sua tutela; era la fine degli anni ‘80 e sostanzialmente molti fanno corrispondere a questa data la nascita delle criptovalute anche se, come vedremo più avanti, volendo si potrebbe andare ancora più a ritroso, fino ai primi anni ’70.
Ecco quando nascono le criptovalute
Il movimento, che era nato principalmente su impulso di un docente di Informatica di Berkeley ed esperto di crittografia (David Chaum), si riunì per la prima volta a San Francisco nel 1992 e tra molti di coloro che parteciparono a quel meeting c’era già l’idea di una moneta costruita grazie alla crittografia; tra di loro, con ogni probabilità, c’era anche un giovane Nick Szabo (l’autore e l’inventore della definizione di smart contract) che pochi anni più tardi (nel 1998, dieci anni prima di bitcoin) crea BitGold che è, in un certo senso, il nonno di BTC dal momento che parliamo di una moneta digitale privata costruita grazie alla crittografia. A Szabo mancava però ancora un anello per chiudere la catena, senza i protocolli di consenso e la blockchain il progetto BitGold fallisce nel giro di poco tempo. Subito dopo il progetto di Szabo, ma comunque prima di bitcoin, nel 2004 è il turno di Ryan Fugger (giovane sviluppatore web di Vancouver), il quale pose le basi per la creazione di una moneta che esiste ancora oggi; fu proprio Fugger, infatti, ad acquistare nel 2005 il sito RipplePay.com da cui poi nascerà XRP, la moneta che tutti conosciamo.
Prima ancora di questi progetti, già tra gli anni ‘60 e ‘70, la crittografia aveva iniziato a crescere come disciplina, formando quelle basi che, decenni dopo, avrebbero permesso a Satoshi di inventare Bitcoin; risale infatti a quegli anni la nascita della crittografia a chiave pubblica, senza la quale le criptovalute come le conosciamo oggi non sarebbero mai esistite. Sin da subito, già nei primi anni ‘70, la crittografia si pone come uno strumento al servizio delle persone per contrastare derive autoritarie dei governi e, tra le varie applicazioni che vengono sperimentate, grande attenzione viene posta nella creazione di un sistema di comunicazione che permetta agli attivisti statunitensi (quelli erano anni di grandi passioni politiche) di comunicare in maniera sicura senza rischiare di essere intercettati dalle autorità.
Un’altra cosa che apparve chiara sin da allora, ripeto che parliamo degli anni ‘70 (praticamente 50 anni fa), fu che una delle applicazioni più interessanti e di maggiore potenziale della crittografia era proprio l’ambito monetario; agli esperti di crittografia, infatti, era chiarissimo già allora che senza la privacy sulle transazioni finanziarie sostanzialmente era come se non ci fosse alcuna privacy. Volendo, quindi, potremmo affermare che le criptovalute nascono nei primi anni ‘70, ponendo come data di riferimento la nascita della crittografia a chiave pubblica.
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