Lo confermano i dati diffusi da tutte le principali società di analisi, l’hash rate bitcoin ha segnato un nuovo massimo storico ed il 2020 è appena iniziato; la cosa, comprensibilmente, ha scatenato l’entusiasmo dei bitcoiners sia perché questo implica che la rete si sta rafforzando sia perché in molti sono convinti che a un aumento dell’hash rate corrisponda un aumento del prezzo. Questa teoria, però, può facilmente essere messa in discussione paragonando l’andamento del prezzo e quello dell’hash rate nel secondo semestre del 2019; mentre infatti la potenza di calcolo espressa dalla rete continuava a crescere (con una piccola battuta d’arresto nel terzo trimestre) il prezzo si è mosso in direzione contraria. In qualunque modo la si voglia vedere, però, c’è un dato sicuramente importante che riguarda questo nuovo record ed è che arriva in un periodo dell’anno in cui l’attività mineraria, a causa della fine della stagione delle piogge, nella regione cinese dello Sichuan tende a rallentare pesantemente. Come abbiamo avuto modo di spiegare in numerosi articoli, anche di recente, nella regione dello Sichuan si concentra gran parte dell’hash rate globale, questo perché da marzo ad ottobre, con la stagione delle piogge, c’è sovrabbondanza di energia elettrica a basso costo e questo rende particolarmente profittevole l’attività mineraria che, infatti, risulta particolarmente concentrata proprio in quest’area.
Il fatto, quindi, che l’hash rate bitcoin abbia toccato un nuovo massimo storico già nei primi giorni di gennaio implica inevitabilmente che quando con la primavera l’attività mineraria nello Sichuan tornerà a pieno regime la potenza di calcolo espressa dalla rete andrà letteralmente alle stelle. Tutto questo, inoltre, avverrà in concomitanza con l’halving di bitcoin, il dimezzamento della ricompensa dei miners che, fino ad oggi, ha sempre coinciso con l’inizio di cicli fortemente rialzisti del mercato; se tutto questo non bastasse sempre nello stesso periodo, a ridosso della primavera, potrebbe verificarsi un crollo del mercato azionario, cosa di cui è convinta Bridgewater (il più grande hedge fund al mondo) che ha scommesso la bellezza di 1mld di dollari su un crollo entro il prossimo marzo. Se tutto questo dovesse accadere le quotazioni di bitcoin potrebbero facilmente schizzare alle stelle grazie all’azione congiunta del crollo dei mercati azionari (entro marzo 2020), all’impennata dell’hash rate dovuta all’inizio della stagione delle piogge nello Sichuan (aprile 2020) e all’halving di bitcoin (previsto per metà maggio di quest’anno); in pratica nel giro di tre mesi si verrebbero a creare le condizioni ideali per bitcoin, uno scenario con fortissime connotazioni rialziste che potrebbe mandare il prezzo a toccare un nuovo massimo storico. Intanto la comunità si augura nuovi ribassi nel breve per poter sfruttare l’occasione di accumulare ancora più BTC a prezzi di saldo; insomma, mettiamoci comodi perché sembra che quest’anno ne vedremo delle belle.
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