Il mercato delle criptovalute ha mostrato segnali di risveglio nelle ultime settimane, ma non tutte le altcoin riescono a cavalcare l’onda. Due casi emblematici di questa fase incerta sono Avalanche (AVAX) e Litecoin (LTC), che nonostante la ripresa generale continuano a mostrare segnali di debolezza strutturale. Analizziamo in profondità la situazione di entrambe per comprendere le cause del loro sottotono.
Avalanche: un progetto in cerca di rilancio
AVAX, il token nativo dell’ecosistema Avalanche, ha fatto il suo debutto nel 2020 ed è rapidamente salito alla ribalta grazie all’enorme crescita del settore DeFi. Nel 2021 ha toccato il suo massimo storico a 146 dollari, sostenuto da una TVL (Total Value Locked) superiore agli 11 miliardi di dollari. Tuttavia, il successivo bear market ha colpito duramente Avalanche: già nel 2022 il prezzo era crollato sotto i 20 dollari, e nel 2023 ha persino rotto il supporto psicologico dei 10 dollari.
Il punto di forza del progetto, la DeFi, ha perso brillantezza a causa della concorrenza agguerrita di blockchain emergenti come Solana, SUI e Hyperliquid, che hanno eroso quote di mercato. A oggi, Avalanche mantiene una posizione nella top 10 delle chain DeFi, ma è scivolata in decima posizione, con una TVL che fatica a superare i 2 miliardi di dollari.
La ripresa di AVAX nel novembre 2024, trainata anche da fattori macro come il cosiddetto Trump-trade, ha portato il prezzo sopra i 50 dollari. Ma si è trattato di un rimbalzo effimero: nel corso del 2025 il token è tornato abbondantemente sotto i 20 dollari, segnando un -82% rispetto ai massimi del 2021.
Il problema non è solo tecnico: Avalanche sembra aver perso momentum innovativo. E anche nel caso di una nuova altseason, sembra difficile che AVAX possa rivivere lo stesso slancio visto quattro anni fa, quando era considerato uno dei principali rivali di Ethereum.
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Litecoin: la vecchia gloria sempre più in ombra
Litecoin (LTC) è una delle criptovalute più storiche, nata come “argento digitale” in contrapposizione al “oro digitale” di Bitcoin. Nata per essere una moneta spendibile più che holdabile, ha beneficiato di tre grandi ondate speculative nel 2013, 2017 e 2021. Ma con il passare degli anni, il progetto ha perso gran parte del suo fascino.
Il vero exploit si registrò nel 2017, quando LTC passò da meno di 4 dollari a oltre 300 in dodici mesi. Tuttavia, nel 2021, pur toccando un nuovo massimo a 412 dollari, l’entusiasmo fu meno marcato. Il crollo successivo ha riportato il token sotto i 50 dollari.
Anche nel 2024, nonostante un tentativo di ripresa a ridosso del picco macroeconomico di fine anno, LTC non è riuscito ad andare oltre i 140 dollari. Attualmente, dopo una nuova fase correttiva che lo ha portato sotto i 70 dollari, ha riguadagnato leggermente terreno, ma rimane a -73% dai massimi storici.
Il vero nodo è che Litecoin ha smesso da tempo di essere utile nel panorama crypto. Se inizialmente era usato per i trasferimenti veloci tra exchange, l’arrivo delle stablecoin ha completamente sostituito questo utilizzo. LTC è rimasto senza una funzione distintiva, e soprattutto senza capacità di innovare o introdurre feature che lo rendano appetibile in un mercato sempre più competitivo.
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AVAX e LTC, due storie di declino in un mercato selettivo
Sia Avalanche che Litecoin raccontano due traiettorie diverse, ma con un elemento in comune: la perdita di centralità in un mercato cripto che evolve rapidamente. AVAX paga il prezzo della concorrenza più moderna e scalabile, mentre LTC sembra ormai relegato al ruolo di reliquia storica, privo di reale funzione nel contesto attuale.
In un eventuale nuovo ciclo rialzista, entrambe potrebbero beneficiare di una spinta speculativa. Ma senza una chiara visione futura e una proposta di valore concreta, sarà difficile vedere un ritorno ai fasti di un tempo. Gli investitori, oggi più che mai, cercano utilità, innovazione e crescita. E queste due crypto, per ora, sembrano offrire solo il ricordo di ciò che furono.
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