Un paio di giorni fa, il 5 settembre, JPMorgan ha diffuso un nuovo rapporto che definisce questi strumenti come “a rischio ingorgo” (il termine usato è System Gridlock che non saprei come altro tradurre); potessi mettere in sottofondo a questo articolo una musichetta da circo (o una GIF di quelle con 100 pagliacci che escono da una cinquecento) lo farei molto volentieri.
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JPMorgan contro le criptovalute
Per chi non ha seguito tutta l’evoluzione degli attacchi di JPMorgan al mondo delle cripto faccio una rapida sintesi; intanto la banca ha passato anni a definire bitcoin una truffa salvo poi però comprare a mani basse. Non ci credete? Ecco un articolo del 2017 de “il sole24” (non un sito di fanatici di cripto, ma il principale quotidiano economico del paese):
Dimon condanna il bitcoin, ma poi JP Morgan è tra i principali acquirenti
Successivamente la banca ha proseguito nella sua campagna denigratoria contro le criptovalute, supportando invece le stablecoin a tal punto da iniziare a lavorare all’emissione di una propria moneta. Non ci credete? Ecco un articolo (sempre de il sole24) dello scorso marzo:
JP Morgan prima grande banca Usa a lanciare la sua criptovaluta
Adesso, per completare il quadro circense, ecco che la stessa banca si scaglia contro le stablecoin (mentre continua a tentare di svilupparne una propria); non entrerò nel merito di quanto scritto nel report perchè è semplicemente delirante, ma c’è un’altra cosa che mi interessa invece evidenziare. Al netto dell’atteggiamento, chiaramente schizofrenico, di JPMorgan rispetto alle criptovalute ciò che lascia francamente basiti è il fatto che tutte le maggiori istituzioni occidentali siano finite col seguire la stessa linea; un giorno definiscono bitcoin uno schema ponzi, quello dopo affermano che guardano con interesse a questa nuova innovazione, quello dopo ancora tornano a bocciarla, salvo però sdoganare le stablecoin, per poi stroncare anche le stablecoin non appena libra fa la sua comparsa sulle scene. Tutto questo mentre si stima che il 70% delle banche centrali abbia in cantiere progetti per l’emissione di una propria CBDC (criptovalute garantite dalle banche centrali); insomma, a stare dietro alle dichiarazioni delle istituzioni c’è da diventare matti. Alla luce di tutto quanto scritto vorrei concludere questo articolo con un paio di domande:
- Che credibilità può mai avere a questo punto JPMorgan?
- Che credibilità hanno le istituzioni che si sono appiattite sulla stessa retorica di JPMorgan?
- Se bitcoin era una bolla simile a quella dei tulipani com’è che non è andato a zero ma, anzi, è tornato rialzista?
Non vi darò una risposta a queste domande, non è lo scopo di questo articolo, trovatene una da soli, che vi piaccia o che comunque non vi dispiaccia troppo, e tirate poi le vostre conseguenze.
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