Un piccolo scambio con sede a Dubai, che comunque opera legalmente nel paese sulla base delle regole dettate dalla banca centrale degli Emirati Arabi Uniti, ha comunicato di aver avviato nella giornata di ieri gli scambi sui futures di Monero; stiamo parlando di BTSE, exchange multi-currency ancora poco conosciuto in occidente ma che sta tentando di farsi notare facendo delle scelte in controtendenza rispetto al resto del mercato. Come ripetiamo da settimane, infatti, le monete anonime sono finite sotto la lente d’ingrandimento del GAFI (gruppo di azione finanziaria internazionale) che ne pretende il delisting nei prossimi mesi; soprattutto le piattaforme attive sui mercati asiatici hanno già provveduto a rendersi conformi alle direttive del GAFI procedendo al delisting delle monete che non rispettano le linee guida, cosa che inevitabilmente in molti, incluso il sottoscritto, hanno messo in relazione con i forti ribassi che il prezzo di XMR ha subito negli ultimi mesi. Mentre i maggiori exchange del mercato tentano di capire come gestire questa gatta da pelare BTSE si mette a nuotare contro corrente e avvia gli scambi sui futures di Monero senza battere ciglio. Il CEO di BTSE, Jonathan Leong, ritiene che la privacy sia un aspetto importante di una valuta digitale forte e in merito alla decisione presa dall’azienda di continuare a sostenere la crescita di questa moneta ha dichiarato che:
“Credo che la quotazione di Monero possa fornire alle autorità un criterio con cui valutare le migliori pratiche per rendere conformi alle leggi vigenti le monete anonime; non si tratti quindi soltanto di offrire ai nostri utenti una scelta più ampia quando si tratta delle loro esigenze di trading, ma soprattutto di comprendere come quotare queste criptovalute in modo conforme alle normative.”
L’uso di strumenti finanziari che si limitano a replicare l’andamento di un sottostante, a mio parere, sarà la soluzione migliore per permettere agli exchange centralizzati di continuare ad offrire la possibilità di operare sulle monete anonime senza con questo disattendere le direttive del GAFI; i volumi delle monete anonime, quindi, si sposteranno sulle piattaforme decentralizzate, che non devono preoccuparsi di adeguarsi alle normative internazionali e potranno continuare ad offrire dati sempre aggiornati sull’andamento dei prezzi. Tutto questo ci dimostra chiaramente quanto ripetiamo da anni e cioè che il mondo delle criptovalute è refrattario a qualunque tentativo di regolamentazione dall’alto e le uniche regole che sono veramente rispettate sono quelle in cui la comunità si rispecchia in maniera spontanea e naturale.
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