Nel corso di un’intervista trasmessa da Phoenix Chinese News un paio di giorni fa il CEO di circle (Jeremy Allaire) ha dichiarato che nessuno al mondo si è fin’ora dimostrato più aperto all’idea del lancio di una CBDC del governo cinese il quale, stando a quanto si vocifera da settimane, è anche quello attualmente più vicino all’emissione di questo tipo di strumento. Ricordiamo, per chi non avesse seguito i nostri vecchi post, che una CBDC non è altro che una criptovaluta (tipicamente costruita con tecnologia DLT) garantita da una banca centrale; si tratta di sistemi che, una volta in uso, finirebbero col realizzare una società cashless e, quasi inevitabilmente, col rafforzare bitcoin e l’ecosistema delle criptovalute. Nel corso della stessa intervista Allaire ha inoltre sollevato una questione che fino ad oggi è entrata poco nel dibattito pubblico su questi strumenti, esprimendo interesse ed un certo entusiasmo per il potenziale rappresentato dall’interazione tra una cripto garantita dalla banca centrale cinese con le stablecoin ancorate al dollaro. Sinceramente non ho colto tutte le implicazioni di questo aspetto della questione e credo che sia anzi difficile, se non impossibile, comprendere ad oggi quale sarebbe il legame che si verrebbe ad instaurare tra le CBDC (non solo quella cinese) e le stablecoin legate al dollaro; del resto ancora non esiste nessuna banca centrale che abbia fisicamente emesso questi strumenti e le vere implicazioni, alle quali ha alluso Allaire, si potranno a mio parere comprendere solo alla prova dei fatti. Impensabile riuscire a cogliere già oggi tutte le implicazioni che soggiacerebbero al lancio di una CBDC cinese dal momento che, quando questo avverrà, sarà un fatto storico e senza precedenti. Quello che possiamo affermare già oggi con certezza è che il lancio di cripto garantite da banche centrali non farebbe che rafforzare le monete decentralizzate conferendo loro credibilità e semplificando gli scambi tra monete di stato e monete come bitcoin; c’è da star sicuri che molto presto, ad esempio, gli exchange decentralizzati troverebbero il modo di consentire lo scambio tra, ad esempio, un euro digitale e bitcoin, rendendo più facile ed economico l’acquisto di BTC. Volendo spingerci ancora oltre è possibile persino immaginare che bitcoin finisca col sostituire il dollaro sui mercati globali e che diventi effettivamente ciò che è destinato a diventare, una moneta globale autonoma e indipendente dalle decisioni dei governi, con chiari effetti anche a livello geopolitico dal momento che l’egemonia politica statunitense è stata costruita proprio intorno all’egemonia del dollaro americano.
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