Lo so, non è mai simpatico quando un sito cede all’autocelebrazione, ma questa volta concedetemelo; mentre tutti gli altri siti di settore (inclusi quelli di rilevanza globale) invece che informare i lettori si sono ridotti a passare le veline di facebook noi di ValuteVirtuali ci siamo tenuti stretti il nostro senso critico, ridimensionando sistematicamente i grandi proclami che apparivano sui siti concorrenti.
La libra non ha ancora una data
Ancora una volta il tempo ha dimostrato che non avevamo torto e che sarebbe il caso che certi siti iniziassero a comprendere che il loro ruolo è informare gli utenti non rifilargli acriticamente i comunicati prodotti dagli uffici stampa delle grandi aziende. Insomma, c’è un problema di qualità dell’informazione anche nel mondo delle cripto, ma non è questo il tema del presente articolo. In un’intervista rilasciata a Nikkey e pubblicata in data odierna Zuckerberg ha iniziato a mostrare le prime crepe in quella che sembrava una convinzione granitica; libra, prima che confrontarsi con le questioni di carattere tecnico, deve far fronte ai timori e alle paure espresse dalle istituzioni di mezzo mondo e la libra association non è mai parsa in grado di farlo. Sembra che il papà di Facebook se ne stia finalmente rendendo conto, noi di ValuteVirtuali lo ripetiamo praticamente sin dal primo giorno in cui libra è stata presentata.
Zuckerberg, consapevole che senza il beneplacito delle istituzioni internazionali non potrà mai arrivare ad emettere la sua nuova moneta, ha quindi provato a gettare acqua sul fuoco, usando un approccio più moderato, evitando i grandi proclami e assicurando che intende confrontarsi e dialogare con le istituzioni prima di emettere fisicamente libra. La data di lancio di libra, infatti, ha già iniziato a slittare, mentre in un primo momento si era assicurato che sarebbe stata emessa entro la prima metà del 2020, adesso l’orizzonte temporale è slittato alla fine del prossimo anno; messo sotto pressione dall’intervistatore, però, alla fine Zuckerberg ha ammesso che non c’è un vero e proprio orizzonte temporale, non c’è una vera e propria deadline ma che i tempi di emissioni dipendono inevitabilmente dall’approvazione delle istituzioni al progetto.
Come abbiamo già scritto decine di volte, quindi, esiste il rischio concreto che libra rimanga solo un progetto di carta, che non si concretizzerà mai; voci di corridoio, ad esempio, affermano che alcune delle aziende che fanno parte della libra association abbiano già iniziato a valutare la possibilità di tirarsi indietro, intimorite dalle reazioni violente delle istituzioni di tutto il mondo. Del resto un conto è lanciare una moneta decentralizzata, che non ha aziende alle spalle e che non presenta punti deboli da colpire, ben altra cosa è un progetto come libra che non consente di arrivare a uno strappo con le istituzioni senza mettere a repentaglio il proprio core business; sarebbe come appendersi un bersaglio al collo e le aziende che fanno parte della libra association ho seri dubbi che vogliano mettere a repentaglio le rispettive attività arrivando ad emettere la moneta senza una preventiva approvazione delle principali istituzioni economiche e politiche.
Oltre tutto questo bisogna aggiungere che intorno libra la diffidenza della comunità è comunque già alta, larga parte della comunità delle criptovalute sta già boicottando facebook ed è impensabile credere che possano invece decidere di usare una moneta sviluppata da Zuckerberg; ammesso e non concesso, quindi, che libra riesca a superare il muro di diffidenza delle istituzioni non potrà mai superare quello della comunità delle criptovalute, che probabilmente finirebbe con l’affossarla sul nascere. Chiunque, come noto, può emettere una propria criptovaluta e ormai questo, almeno sul piano tecnico, non è neanche particolarmente complicato, ma da qui a dare vita a un progetto di successo, capace di resistere alla prova del tempo, ce ne passa ed anche molto, come pare che Zuckerberg stia iniziando a capire a proprie spese.
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