La comunità degli appassionati ed esperti di criptovalute considera ormai libra un progetto ampiamente naufragato, ciò nonostante i massimi dirigenti che lavorano al progetto continuano imperterriti a coprirsi di ridicolo pubblicamente; dopo David Marcus (che mentre il progetto perdeva i pezzi da novanta dichiarava su twitter di non saperne nulla) e lo stesso Zuckerberg (ridicolizzato dai democratici durante l’ultima audizione presso la commissione affari finanziari) è adesso il turno di Kevin Weil, vicepresidente di Calibra (il wallet ufficiale di libra) che per farsi ridere dietro da mezzo mondo ha scelto il palco del Web Summit di Lisbona, tenutosi proprio oggi. Secondo Weil libra sarebbe più simile a un servizio Mail che a PayPal e, per giustificare questa affermazione, ha argomentato sostenendo che:
“Quando ci scambiamo una mail non dobbiamo accordarci prima su quale provider di posta elettronica utilizzeremo; non dobbiamo scegliere tra diversi tipi di browser per visitare un determinato sito internet. Questi elementi sono protocolli e finché si crea il protocollo tutto è interoperabile. Libra funziona allo stesso modo”
Questa affermazione è così ridicola che non saprei neanche da dove cominciare per demolirla; iniziamo col dire che, storicamente, tutti i progetti che hanno provato a presentarsi sul mercato come una sorta di nuovo protocollo per il web 3.0 sono miseramente falliti, poi evidenziamo che quanto affermato da Weil, per quanto sia anche vero entro certi termini, non cambia la natura di ciò che Libra vorrebbe essere (il condizionale è d’obbligo dato che è un progetto che per ora esiste solo su carta) e cioè niente di più e niente di meno che un sistema di pagamento. Non una mail, non un nuovo protocollo per il web, nulla di tutto questo, libra è, molto più banalmente, un sistema di pagamento alternativo. Al netto di tutto quanto accaduto nei quattro mesi successivi alla presentazione di libra ciò che ancora oggi ci induce a sostenere che libra è un progetto nato morto non sono tanto le defezioni e la netta opposizione dei governi di mezzo mondo quanto piuttosto la sensazione di totale inadeguatezza che i massimi dirigenti dietro al progetto trasmettono ogni volta che aprono bocca. E’ seriamente improponibile credere che persone che scadono sistematicamente nel ridicolo ogni volta che aprono bocca possano farsi spazio in un mondo così fortemente competitivo come quello delle criptovalute; non è questione di quanti utenti abbia facebook o le altre piattaforme social controllate da Zuckerberg, non basta avere la base utenti (per altro su servizi completamente differenti) per convincere le persone ad usare la tua moneta, hai bisogno di godere della fiducia di quella base utenti, una fiducia che ormai da tempo l’azienda guidata da Zuckerberg si è giocata. Anche ammesso che riescano mai ad emettere libra, ed anche su questo ci sono seri dubbi vista l’incompetenza fin qui dimostrata, è difficile credere che qualcuno nel mondo possa decidere di usare questa moneta per qualunque altro motivo che non la mera curiosità del momento. Io stesso sarò certamente curioso di dare un’occhiata da vicino, giusto per fare un esempio, e magari valuterò di comprare qualche moneta per verificare come la piattaforma funzioni, ma da qui a usarla regolarmente ce ne passa e neanche poco; insomma, il giorno in cui libra dovesse arrivare sul mercato il povero Zuckerberg potrebbe rendersi conto che non c’è nessuno che sia disponibile ad usarla.
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