A sostenerlo è Hester Peirce durante il Securities Enforcement Forum che si è tenuto nella giornata di ieri a Palo Alto (in California); famosa ed amatissima dalla comunità dei bitcoiners (che l’ha soprannominata “mamma-cripto”) Hester Peirce è un avvocato specializzato nella regolamentazione dei mercati finanziari ed attualmente commissario presso la SEC. Durante l’incontro ha affermato che l’industria delle criptovalute sta crescendo molto rapidamente, tuttavia le titubanze della SEC nel fornire un quadro normativo al contempo sia chiaro che snello potrebbero finire col rallentarne lo sviluppo. Uno degli aspetti più controversi, secondo Hester Peirce e non solo, riguarda le linee guida indispensabili per definire quando e in base a quali caratteristiche l’emissione di un token va a ricadere nell’ambito normativo delle obbligazioni; in altre parole non si può sostenere che sempre e in ogni caso i token siano obbligazioni, ma è ineccepibile che, in determinate circostanze, questi strumenti siano quasi perfettamente sovrapponibili a delle securities. Nel suo discorso durante la conferenza di Palo Alto la commissaria afferma che:
“Non è il compito della SEC guidare l’innovazione, dovremmo riconoscerlo e dovremmo accettare il fatto di non poterlo fare; non possiamo fermare l’innovazione e dovremmo invece abbracciare il potenziale di cambiamento positivo che produce. È probabile che il nostro silenzio spinga semplicemente l’industria delle criptovalute, con tutta la crescita e i benefici che produce sul piano economico, in altre giurisdizioni che a differenza nostra hanno svolto il loro lavoro e hanno fornito linee guida chiare da seguire per gli operatori di questo mercato”
Hester Peirce ha anche affermato di essere dispiaciuta del fatto che mentre fino ad oggi i mercati dei titoli statunitensi sono sempre storicamente stati visti con una certa invidia dal resto del mondo, per la loro efficienza anche e soprattutto a livello normativo, l’avanzare zoppicante e titubante che ormai da tempo la SEC dimostra nel regolamentare il mercato delle criptovalute rischia di rovinare per sempre questa reputazione. Già in precedenza la Peirce aveva sostenuto, insieme a Gary Gensler (presidente della Commodity Futures Trading Commission), che il mercato delle cripto dovrebbe, laddove possibile, spingere verso l’autoregolamentazione, in un discorso ormai divenuto famoso nella comunità tenuto a marzo scorso presso il MIT Bitcoin Expo, ribadendo la necessità di una regolamentazione leggera e riconoscendo gli sforzi fatti dalle maggiori piattaforme di scambio americane per conformarsi a quanto previsto dalle norme che regolamentano il settore negli USA. Tutto questo mentre dal congresso arriva l’ennesima richiesta di una proposta di legge che vieti il mercato delle criptovalute nel paese; insomma, la situazione negli USA è ancora abbastanza aperta e mentre c’è di sicuro una parte delle istituzioni che guarda con grande interesse a questo mercato e alle possibilità che offre, restano comunque ancora numerosi coloro che, non avendo probabilmente compreso ciò di cui si sta parlando, si ostinano a pretendere la messa al bando di tutte le criptovalute senza alcuna distinzione.
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