La conferma, ufficializzata dal numero due della banca centrale del paese qualche settimana fa, che la Cina si appresta a lanciare una propria versione digitale del renminbi diventando quindi la prima tra le prime dieci economie del mondo ad emettere una CBDC (acronimo di Central Bank Digital Currency) è, a mio parere, una delle notizie più importanti di questo 2019 insieme alla conferma del lancio dei futures di bakkt a partire dal 23 settembre.
Ultimi aggiornamenti sulla CBDC cinese
La questione è così importante, sotto differenti punti di vista, che vale la pena seguirla da vicino e restare aggiornati il più possibile; dal momento che Binance Researsh ha appena diffuso un report che tratta proprio di questo tema ne approfittiamo per provare a capire un po’ meglio di cosa stiamo parlando. La prima informazione utile che ci fornisce il braccio di ricerca di Binance riguarda il fatto che la nuova moneta crittografica emessa dalla banca centrale cinese sarà utilizzabile senza alcun conto bancario, esattamente come succede per qualunque altra criptovaluta; la cosa è importante perché, in caso contrario, avrebbe significato snaturare e svilire una delle caratteristiche fondamentali delle valute virtuali, quella cioè di permettere agli utenti di diventare la propria banca.
Altra informazione molto interessante, ma che credo vada presa con le pinze, riguarda il fatto che la CBDC cinese dovrebbe garantire ottimi livelli di privacy tuttavia, come accennato, è bene non prendere per oro colato questa informazione ed aspettare l’emissione della moneta per capire effettivamente come stanno le cose; conoscendo quanto può essere reazionario il governo cinese (la moltitudine di arresti di oggi ad Hong Kong lo dimostra bene) viene difficile credere che nell’emettere una propria CBDC possa davvero voler proteggere pienamente la privacy degli utenti. L’aspetto più interessante, però, del rapporto diffuso da Binance Research riguarda gli obiettivi che il governo cinese intende raggiungere per mezzo dell’emissione di questo nuovo strumento; come si può leggere nel report, infatti, la Cina intende favorire la circolazione e, soprattutto, l’internazionalizzazione del renminbi.
Cosa significa questo? Semplice, che si è aperta una nuova frontiera delle tensioni USA – Cina, l’obiettivo, infatti, appare chiaramente quello di minare l’egemonia del dollaro sui mercati internazionali e, perché no, magari arrivare anche a sostituirlo. Qui, ragazzi, la questione è molto rilevante e c’è da star sicuri che nei prossimi mesi ne vedremo delle belle; la Cina, infatti, è così concentrata a perseguire l’internazionalizzazione del renminbi che sembra essere pronta, o almeno così riporta il rapporto di Binance Research, a sacrificare l’implementazione degli smart contract sulla sua nuova piattaforma pur di mantenere i requisiti di base che ogni moneta dovrebbe avere, evitare che altri paesi possano equiparare la sua CBDC a una obbligazione e spingere il più possibile sul rafforzamento della propria moneta di stato.
Posto che, per concludere, sappiamo con certezza che la cripto di stato cinese è già pronta ad essere lanciata dal momento che, come accennato all’inizio di questo articolo, è stato proprio il numero due della banca centrale a comunicarlo ufficialmente, negli ultimi giorni si stanno diffondendo voci incontrollate relativamente al fatto che questa nuova moneta verrà lanciata entro il prossimo novembre; tali voci sono state però categoricamente smentite dalle autorità cinesi, immagino perché la possibilità di emettere una CBDC potrà essere usata come un’arma per tentare di scoraggiare Trump dall’acuire ulteriormente le tensioni commerciali col paese.
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