Criptovalute: continua l’autolesionismo di libra, qualcuno per piacere rimuova David Marcus

Procediamo con ordine, David Marcus è l’amministratore delegato di Calibra, il wallet ufficiale di libra, e ci siamo occupati di lui spesso di recente perché ogni volta che apre bocca pubblicamente oltre che coprirsi di ridicolo dimostra la sua inadeguatezza; l’ultima volta aveva dichiarato di non sapere nulla delle defezioni che, ad inizio ottobre, hanno bersagliato la Libra Association che ha perso, in una settimana, un quarto dei suoi partecipanti e, per altro, proprio quelli più rilevanti (citiamo giusto Visa e Mastercard per rendere la gravità della situazione). Adesso Marcus, intervenuto nella giornata di ieri a una conferenza del New York Times, si è dato nuovamente la zappa sui piedi nel corso di un’intervista con Andrew Ross Sorkin; e dire che aveva anche iniziato bene, promettendo che non ci sarebbe stata condivisione dei dati degli utenti tra facebook e libra e garantendo un audit indipendente per certificarlo. Il problema, però, è che subito dopo ha iniziato ad inanellare una serie di affermazioni una più deleteria dell’altra, finendo inevitabilmente per danneggiare il progetto; per prima cosa ha affermato che si aspettava le reazioni delle istituzioni esattamente come si sono verificate, dichiarando che questo è dovuto al fatto che comprendere libra non è una cosa scontata. Intendiamoci, per quanto sia vero che le istituzioni pretendono di regolamentare un comparto che non capiscono ne conoscono, un amministratore delegato dovrebbe avere abbastanza cervello da capire che non può dichiararlo pubblicamente; sostenendo che le reazioni delle istituzioni sono dovute al fatto che non comprendono libra è come se avesse dato degli idioti alle persone che reggono quelle stesse istituzioni. Difficilmente un’affermazione del genere passerà inosservata e molto più probabilmente chi di dovere se la legherà al dito; dopo essersi quindi sostanzialmente inimicato le istituzioni di mezzo mondo, che già non vedevano di buon occhio libra, quel gran genio di David Marcus ha pensato bene di inimicarsi anche la comunità dei bitcoiners affermando che non considera bitcoin una vera valuta ne un mezzo di pagamento. Anche qui, non è che prima di questa affermazione la comunità degli appassionati di criptovalute vedesse di buon occhio libra, ma dopo queste affermazioni è scontato che larga parte della comunità non vorrà vedere libra nemmeno da lontano. Marcus ha poi aggiunto, contrariamente ai fatti, alla logica e ad ogni principio di autoconservazione che le persone possono usare bitcoin come forma di investimento ma che la volatilità lo rende impossibile da utilizzare come mezzo di pagamento per coloro che non possono permettersi un calo del 10-20% in un giorno. Questo è, chiaramente, fuori dalla realtà, basti pensare che giusto la settimana scorsa abbiamo citato, proprio su questo sito, una ricerca che dimostra come in Italia (che non è certo la capitale mondiale delle criptovalute) bitcoin sia il terzo strumento di pagamento online dopo PayPal e PostePay, con la bellezza di oltre 250mila transazioni processate ogni mese. Insomma, indipendentemente da ciò che sostiene Marcus, bitcoin è ampiamente usato come mezzo di pagamento. Il CEO di calibra ha poi completato questo capolavoro di autolesionismo affermando che il motivo per cui Bitcoin non è stato oggetto di normative particolari è che i regolatori non lo percepiscono come un mezzo di scambio e, di conseguenza, questo non minaccia il monopolio degli stati sulla politica monetaria. La verità, però, come tutti noi sappiamo bene, è che bitcoin è sostanzialmente impossibile da regolamentare a causa della sua natura decentralizzata, mentre libra, che è un progetto centralizzato che ha alle spalle delle aziende, può essere facilmente colpita dal più ridicolo dei governi. In una sola intervista, per concludere, David Marcus è riuscito ad aumentare indicibilmente l’avversione verso Libra, inimicandosi ancora di più sia le istituzioni che la comunità di appassionati di criptovalute; sinceramente di CEO inadeguati e incapaci è pieno il mondo, ma David Marcus sta dando tante di quelle dimostrazioni di inadeguatezza in un periodo di tempo così breve da garantirsi di vincere a mani basse il titolo come peggior amministratore delegato nella storia dell’umanità.

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