L’evoluzione di Circle, tra IPO imminente e possibili acquisizioni da parte di Ripple o Coinbase, rappresenta solo uno dei tasselli del grande cambiamento che sta avvenendo nel settore crypto.

Una possibile acquisizione prima dell’IPO
Circle, l’emittente della cripto stablecoin $USDC ancora al dollaro americano, sta perseguendo il suo progetto di quotazione a Wall Street, ma contemporaneamente tiene aperte le porte a un’eventuale acquisizione. L’azienda sarebbe in trattative informali con Ripple, l’emittente della cripto XRP, e il crypto exchange più utilizzato negli USA Coinbase per una possibile vendita, valutata ad almeno 5 miliardi di dollari, lo stesso importo a cui punta con la sua IPO.
Circle ha ufficialmente presentato la documentazione per la sua IPO il 1° aprile 2025, con l’obiettivo iniziale di completare il processo entro la fine del mese. Tuttavia, ha poi lasciato intendere una possibile posticipazione a causa dell’incertezza macroeconomica. Intanto, Ripple avrebbe avanzato un’offerta compresa tra i 4 e i 5 miliardi di dollari il 30 aprile, rifiutata da Circle in quanto giudicata troppo bassa. Anche Coinbase, che ha una lunga storia di collaborazione con Circle risalente al 2018 con la fondazione del Centre Consortium, sarebbe interessata all’acquisto.
In caso di acquisizione, Ripple utilizzerebbe una combinazione di contanti e token XRP, mentre Coinbase pagherebbe in contanti e azioni ($COIN). È interessante notare che Coinbase già supporta USDC sulla sua piattaforma e ha accordi operativi in corso con Circle.
L’eventuale IPO di Circle si inserisce in un contesto più ampio di rinnovato entusiasmo per i mercati finanziari. Il 2025 potrebbe essere l’anno delle IPO per molte aziende molte crypto, una previsione che sembra concretizzarsi, poiché anche gli exchange Gemini e Kraken stanno valutando la quotazione entro la fine del 2025 o l’inizio del 2026.
I numeri del mercato stablecoin secondo Citi
In parallelo, un report della Future Finance Unit di Citi prevede una crescita esplosiva del mercato degli stablecoin. Attualmente valutato a circa 250 miliardi di dollari, potrebbe raggiungere i 1,6 trilioni entro il 2030 secondo lo scenario base, o addirittura 3,7 trilioni nella previsione più ottimistica. Questo significherebbe che il valore totale delle stablecoin supererebbe quello dell’intero mercato crypto attuale.
Secondo Citi, la crescita sarà trainata da:
- un maggiore utilizzo mainstream delle stablecoin nei pagamenti;
- una progressiva sostituzione del contante con stablecoin come riserva di valore in dollari;
- un aumento della liquidità aziendale e domestica detenuta in stablecoin.
Inoltre, Citi prevede che gli emittenti di stablecoin potrebbero acquistare fino a 1 trilione di dollari in nuovi titoli di Stato USA per garantire la riserva degli asset, diventando così i principali detentori di Treasury al mondo.
Svolta per le stablecoin negli Stati Uniti
Dopo mesi di incertezza normativa, il GENIUS Act è stato approvato dal Senato statunitense con un ampio consenso bipartisan, segnando una svolta nella regolamentazione delle cripto stablecoin. Il testo, che in passato era stato bloccato per mancanza di accordo tra i partiti, ha ottenuto 66 voti favorevoli, superando il precedente scoglio dei 60 necessari.
Il provvedimento introduce regole rigorose per gli emittenti di stablecoin, imponendo la copertura 1:1 con asset liquidi come contanti o titoli di Stato e standard elevati in termini di trasparenza, gestione del rischio e conformità alle norme antiriciclaggio. Inoltre, vieta l’emissione da parte di soggetti esteri che non rispettano i requisiti normativi statunitensi, rafforzando così la supervisione sul settore.
Nonostante l’approvazione, il dibattito politico resta acceso, soprattutto per il legame sempre più stretto tra la famiglia Trump e il mondo delle criptovalute. Tra i casi più discussi, l’accordo da 2 miliardi di dollari tra la società World Liberty Financial, vicina alla famiglia Trump, e investitori emiratini, che ha visto l’utilizzo della stablecoin USD1 per operazioni su Binance, dove è stata recentemente quotata. L’episodio ha alimentato le preoccupazioni di parte democratica, che teme ingerenze e conflitti d’interesse.
Con l’approvazione del GENIUS Act, gli Stati Uniti compiono un passo deciso verso una maggiore chiarezza normativa sulle stablecoin, mirando a tutelare gli utenti e a favorire uno sviluppo sostenibile del settore.
Best Wallet: l’app ideale per scambiare stablecoin
Con una crescente adozione delle stablecoin, Best Wallet si sta affermando come uno degli strumenti più completi e innovativi per gli utenti della finanza decentralizzata (DeFi), superando i 12,5 milioni di dollari nella prevendita in corso.
Grazie al supporto a oltre 60 blockchain, alla gestione di più wallet in un’unica app, un DEX integrato e a una sicurezza di livello avanzato, Best Wallet è diventato un punto di riferimento per chi desidera un’esperienza semplice e completa di ogni servizio.
Best Wallet integrata anche un aggregatore di staking che permette di massimizzare i rendimenti con un solo clic, rendendolo uno strumento interessante anche per analisti crypto come Matteo Afrasinei.
Uno degli elementi chiave del suo ecosistema è il token nativo $BEST, attualmente in prevendita sul sito web ufficiale a 0,025055 dollari. Detenere $BEST dà accesso a numerosi vantaggi esclusivi:
- Riduzione delle commissioni sulle transazioni
- Accesso anticipato a nuove prevendite tramite la funzione “Upcoming Tokens”
- Funzioni di governance per partecipare alle decisioni strategiche della piattaforma
- Staking con rendimento annuo fino al 116%, un’opportunità particolarmente allettante in un mercato dove gli investitori cercano rendimenti sostenibili
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