Chi ci segue abitualmente sa che siamo dei sostenitori del progetto Brave, il browser blockchain a cui è agganciato il token BAT, tanto che lo consideriamo uno dei migliori investimenti a lungo termine del mercato; se vogliamo dare retta a quello che dice Warren Buffett (non esattamente l’ultimo degli idioti quando si parla di investimenti) dobbiamo partire dal presupposto che “se non sei disposto a tenere il tuo investimento per i prossimi dieci anni, non prendere in considerazione l’acquisto nei prossimi dieci minuti”.
Brave: Il Browser sulla blockchain arriva al 1200%
Di criptovalute sul mercato che mi sentirei a mio agio a tenere in portafoglio per 10 anni non ce ne sono molte in circolazione, ma BAT è sicuramente una di quelle. Il progetto, pur avendo allo stato attuale ancora diversi limiti e criticità, continua a crescere in maniera impressionante, basti pensare che attualmente il browser è stato scaricato già da oltre 20mln di utenti che, in larga parte, ormai lo usano abitualmente preferendolo ai vari chrome, firefox, etc; la crescita risulta ancora più impressionante se consideriamo il numero di editori che ha aderito al programma Brave Rewards, con una crescita su base annua di ben il 1200% secondo quanto riporta Decrypt (agenzia stampa specializzata) in un rapporto di un paio di giorni fa.
Uscendo dalle percentuali, che sono sempre subdole, in termini assoluti parliamo di una crescita che vede il numero degli editori che aderiscono al programma essere passati dai 18.931 del luglio 2018 ai più di 230.000 editori di oggi; tra questi realtà di primissimo livello, come il Washington Post e lo Smithsonian Magazine, oltre che a migliaia di piccoli editori su twitter, reddit e youtube.
Nonostante questo BAT, attualmente, dopo aver testato i propri massimi ad inizio anno è tornato a scivolare sui minimi ed attualmente si trova incastrato in un trend ribassista molto forte; come detto, però, questo andrebbe considerato un investimento a lungo termine, ci vorranno anni ancora perché il progetto si consolidi aumentando la propria base utenti ed arrivando a coinvolgere un numero sufficientemente alto di editori. Quelli di brave, infatti, sono ancora piccoli numeri, nonostante siano di tutto rispetto e dimostrino quando bene stia lavorando il team di sviluppatori, non sono ancora sufficienti a provocare un forte rialzo del prezzo; sono tuttavia sicuro che chi saprà avere pazienza, nel lungo periodo, potrà ricavare ottimi profitti dal proprio investimento in BAT a patto che accetti di restare long per i prossimi dieci anni. Detto questo, per concludere, piazzatevi un promemoria sul cellulare per il 2029, sarà il tempo a dirci se tutta questa fiducia in brave e bat è effettivamente ben riposta o se, al contrario, questo progetto finirà per arenarsi non riuscendo a competere coi colossi del settore.
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