Rilasciato appena 3 mesi fa, Akita Inu è un token ERC 20 che finora ha ottenuto risultati piuttosto interessanti. Originariamente scovato su Uniswap, nell’ultima settimana si è trovato improvvisamente aggiunto da alcuni degli exchange più noti, come MXC, HotBit, Poloniex e non solo, per un totale di 7 piattaforme e una nuova con BKEX.
Costruito esclusivamente con il contributo della comunità di riferimento, Akita Inu è un progetto veramente democratizzato e, nei prossimi mesi, potrebbe catturare una crescete e straordinaria attenzione.
Il successo di Akita Inu
Nell’ultima settimana, oltre 15.000 nuovi investitori sono entrati in possesso di questo token e altri 22.000 si sono uniti al canale Telegram del progetto, dove le persone inizieranno a dare forma a questo progetto in qualcosa di speciale.
Per quanto concerne la comunità, alcune delle idee adottate dal progetto includono un token burn, staking per consentire un reddito passivo sulla valuta inattiva del titolare, e infine lo sviluppo di un proprio social media network decentralizzato paragonabile a Twitter, con la differenza che invece di apprezzare i tweet gli utenti saranno in grado di dare una mancia ad Akita per mostrare il loro supporto. Tutto questo sarà possibile grazie ad una partnership con Polarfox.
Akita Inu è – forse! – il prossimo Dogecoin
Nei primi giorni di un nuovo progetto, è sempre facile affermare che qualcosa di nuovo sarà paragonabile a qualcos’altro. Ma, forse, questo è proprio il caso di Akita Inu e di qualche parallelismo con Dogecoin.
Dogecoin, creato nel 2013 come valuta digitale peer-to-peer, è stato inizialmente interpretato come una sorta di gioco. Dopo tutto, il suo logo è un cartone animato di un cane. Tuttavia, è stato questo umorismo a spingere internet ad occuparsi di lui, finendo con il diventare un potenziale concorrente di Bitcoin. La comunità è cresciuta intorno all’idea che, nonostante la sua natura scherzosa, questa piccola criptovalute avrebbe potuto diventare un importante riferimento sul mercato.
Per assistere al boom di Dogecoin abbiamo tuttavia dovuto attendere qualche anno: il boom dell’inverno 2017-2018 ha certo fatto seguito al crollo del 2018, ma in tutto questo la community ha dimostrato di non voler abbandonare Dogecoin, per quanto la fiducia non fosse particolarmente ottimistico (all’epoca).
Perché creare Akita Inu?
Arriviamo dunque, velocemente, al 2020 e al 2021, con le istituzioni finanziarie che sono entrate da tempo nell’ecosistema delle criptovalute, e con Bitcoin che è ai massimi storici. Il coinvolgimento delle istituzioni finanziarie e più persone che mai che cercano di investire in criptovalute in progetti alternativi, crea terreno fertile per Akita Inu. Sia i vecchi che i nuovi investitori di criptovalute hanno infatti notato quanta strada ha fatto Dogecoin, e molti degli stessi sentimenti degli investitori più inclini alle stravaganti deviazioni dell’ecosistema criptovalutario sembrano essere pronti a cercare il prossimo Dogecoin.
Ora, in questo scenario, Akita Inu è certamente uno dei progetti che valorizza maggiormente il potere della community. E, peraltro, va pur detto che anche il loro di Akita Inu è un cane.
Ad oggi, ci sono 17.000 membri nella rete AKITA sulla piattaforma di social media Telegram, e da 2.000 a 5.000 membri attivi online dal 18 aprile 2021.
Su Etherscan, ci sono già 11.000 possessori della moneta e il numero sembra muoversi verso l’alto ad un ritmo rapido, man mano che più persone vengono a conoscenza del prezzo accessibile di Akita Inu. Ciò che dovrebbe entusiasmare gli investitori è che è ancora molto nuovo e le basi di una comunità forte e robusta stanno già prendendo forma.
Naturalmente, solo il tempo ci dirà come si evolverà questo progetto ma, ad oggi, Akita Inu sembra essere pronto a far parlare di sé ancora a lungo. Vedremo se, effettivamente, sarà così!
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