In questi giorni ci siamo occupati spesso di BlockShow Asia, evento dedicato all’industria blockchain che rappresenta uno dei punti di riferimento per il settore; nel corso di uno degli ultimi panel è intervenuto anche Ciprian Pungila, Co-founder di aBey Foundation, che ha presentato una novità che potrebbe letteralmente rivoluzionare il modo in cui siamo abituati ad usare e spendere le criptovalute. Pungila ha infatti presentato aPay, un sistema che consentirà alla comunità di spendere le proprie criptovalute attraverso i circuiti delle principali carte di credito; non ci sarà quindi bisogno di una carta ad hoc, gli utenti di aPay potranno inviare le loro criptovalute alla piattaforma e ottenere l’accesso a tre diverse carte di credito che funzionano con UnionPay, Mastercard e Visa. La notizia ha avuto grande risalto sui siti di settore, tuttavia, come vedremo più avanti, ci sono alcuni aspetti che non sono chiari; in ogni caso, dal palco del BlockShow Asia 2019 Pungila ha dichiarato che:
“ABey è progettato e realizzato per essere tra le catene open source più veloci e flessibili al mondo, fornendo una soluzione pratica per casi d’uso comuni di e-commerce”
Tendenzialmente la nuova funzionalità presentata al BlockShow sarebbe rivoluzionaria, tuttavia, nonostante abbia tentato di verificare come funzioni aPay non sono riuscito a capire se sia possibile collegare le proprie carte attraverso il processore di pagamenti (che convertirebbe quindi le criptovalute inviando valuta fiat sulla carta) o se invece non si tratti semplicemente di carte virtuali, attraverso cui poter spendere sui vari e-commerce. Non è una differenza da poco, la possibilità di collegare una qualunque carta (anche prepagata) ad aPay significherebbe che gli utenti possono anche effettuare prelievi bancomat, mentre se la piattaforma mettesse semplicemente a disposizione delle carte virtuali questo significherebbe che non potremmo spendere fisicamente le nostre criptovalute nei negozi della nostra città ne fare prelievi bancomat, ma solo acquistare online; questo tipo di servizio, parlo delle carte virtuali, è già offerto da numerose aziende per cui non sarebbe nulla di così rivoluzionario. Pungila ha chiarito che aPay non richiede al commerciante di accettare criptovalute ma richiede semplicemente che accetti pagamenti convenzionali con carta di credito, è il processore di pagamenti che si occupa di convertire automaticamente il pagamento da criptovaluta a fiat; questo però non ha risolto il dubbio di cui vi parlavo, la sensazione che ho avuto, visitato anche il sito dell’azienda, è che si tratti di banali carte virtuali e che, in quanto tali, possano essere usate solo online, tuttavia devo per correttezza precisare che, nonostante abbia tentato di verificare, come accennato, non sono riuscito a chiarire l’equivoco.
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