La notizia potrà assomigliare al gossip e in un certo senso lo è, ma ha anche una sua rilevanza dal momento che coinvolge un pezzo da novanta dell’industria blockchain; Justin Sun, come tutti erano al corrente, si era aggiudicato a un’asta di beneficenza la possibilità di pranzare con Warren Buffet. La cosa, comprensibilmente, suscitò un certo clamore, vuoi per la differenza di età, vuoi perché, come noto, Buffet è uno dei maggiori detrattori delle criptovalute in circolazione; questi i fatti, di ieri invece le scuse pubbliche di Justin Sun per il modo in cui ha gestito questa vicenda, in maniera certamente un po’ infantile, usandola oltre i limiti del buon gusto per ricavarne pubblicità.
Justin Sun si scusa per la gestione del suo pranzo di beneficenza
Per quanto costoso, infatti, si tratta pur sempre di un incontro di beneficenza, per cui renderlo una sorta di piccolo evento per ricavarne visibilità personale, come ha fatto Sun, ha fatto storcere il naso a tutti; nulla di particolarmente rilevante in se, non fosse il modo (a mio parere altrettanto eccessivo) in cui lo stesso Sun ha gestito le sue scuse, caricando i suoi comportamenti di una valenza probabilmente esagerata. Al netto delle difficoltà nella traduzione, la lettera è infatti scritta interamente in cinese, lascia riflettere in particolare uno dei passaggi in cui Sun scrive:
“Durante l’intero processo, sono passato dall’essere eccitato, a preoccupato, angosciato, poi terrorizzato e dispiaciuto; tutto questo ha dato un’impressione negativa al pubblico e ha anche destato preoccupazione dai regolatori che si prendono cura di me. Ancora una volta voglio dire: mi dispiace. ”
Il passaggio a mio parere veramente interessante, ammesso che non afferisca a un errore di traduzione, è proprio quello in cui parla di questi soggetti che si prenderebbero cura di lui; certo, Justin Sun è molto giovane ed è ragionevole che venga affiancato nella sua attività da persone più adulte ed esperte di lui, del resto controlla un piccolo impero e sarebbe poco intelligente anche da parte sua pretendere di farlo da solo, ma da qui a dichiarare che ci sono “regolatori che si prendono cura di me” ce ne passa. Conoscendo poi il ruolo che il governo cinese può avere in certe dinamiche non viene difficile, magari scadendo leggermente nella fantapolitica, immaginare che Pechino abbia deciso di affiancargli dei funzionari a guidarlo e indirizzarlo; non penso, sinceramente, che qualora emergesse una circostanza del genere lascerebbe qualcuno di stucco. Dal modo in cui parla di questa storia, come se si trattasse di una patologia, non è perfettamente chiaro che cosa stia succedendo intorno a Justin Sun; in un passaggio della sua lettera, ad esempio, parla di un necessario periodo di recupero, ma forse, senza andare troppo lontani, Sun intende dire semplicemente che le cose gli sono sfuggite un po’ di mano, che si è fatto prendere da manie di protagonismo e che staccandosi per qualche giorno dalla realtà le cose torneranno a posto.
Fatto sta che questa lettera di scuse arriva a distanza di qualche mese dall’abbandono di TRON del numero due in azienda, andato via sbattendo la porta con un post pubblico su medium in cui argomenta la propria scelta affermando che ormai il progetto si è distanziato troppo rispetto agli ideali che lo avevano originariamente visto nascere; ecco, in questo senso è interessante notare come proprio Sun abbia dichiarato che da questo momento è necessario tornare a concentrarsi sulla crescita della tecnologia abbandonando le esosità di certi investimenti di carattere pubblicitario. Che si tratti di un ritorno alle origini o soltanto di un modo per togliersi da ogni imbarazzo poco importa, il tempo ci dirà se Sun riprenderà i suoi soliti comportamenti o se diventerà più discreto, di sicuro c’è che difficilmente potrà curare al meglio gli interessi di TRON andando avanti in questo modo.
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