Che il team di sviluppatori di Ethereum stia lavorando da tempo al passaggio da POW a POS è cosa abbastanza nota, in passato il passaggio al nuovo protocollo di consenso era stato dato più volte per imminente ed ogni volta, immancabilmente, la data con il fatidico appuntamento era stata posticipata; adesso sembra che sia finalmente arrivata la volta buona. Durante il consueto appuntamento con gli sviluppatori (che si tiene ogni due settimane) Justin Drake della Ethereum Foundation ha confermato che le specifiche del codice per la transizione di ethereum a un protocollo POS verranno implementate entro il prossimo 30 giugno; lo stesso Vitalik Buterin (fondatore di ETH) durante un evento tenutosi poco fa a Capetown, aveva già avuto modo di spiegare che questo passaggio epocale avverrà attraverso due differenti steps.
Ethereum passa al protocollo POS
In una prima fase (denominata fase zero) verrà implementato Casper, il nuovo algoritmo proof-of-stake che andrà a sostituire l’attuale protocollo POW, mentre nella seconda fase (denominata fase uno) verrà implementato “sharding”, una soluzione che dovrebbe portare a un enorme miglioramento in termini di scalabilità. In questo momento, come confermato anche dallo stesso Buterin, la fase zero è molto vicina al suo completamento, mentre per il passaggio successivo occorrerà attendere ancora un po’ di tempo. Tutto questo rappresenta un passaggio di importanza fondamentale per Ethereum, molti dei suoi competitor più agguerriti, infatti, usano già un protocollo POS e possono vantare una maggiore scalabilità e una rete più efficiente; per restare competitiva, quindi, Ethereum non può prescindere dall’implementare correttamente i passaggi che abbiamo appena descritto. In passato già diverse volte sono emersi annunci di questo tipo e il passaggio al protocollo POS di Ethereum è stato spesso dato per imminente, salvo poi essere ogni volta posticipato; non sappiamo se le cose anche questa volta andranno nello stesso modo, certo è però che la volontà di Vitalik è si quella di portare Ethereum ad usare un protocollo POS ma senza rischiare (almeno così dichiara pubblicamente) di sacrificare la natura decentralizzata della rete.
E’ necessario comprendere che il problema che gli sviluppatori di ethereum si trovano a gestire è tutt’altro che semplice da risolvere, tutte le criptovalute, infatti, si reggono sostanzialmente su un trilemma; in pratica non è possibile, allo stato attuale, creare una criptovaluta che risulti al contempo sicura, decentralizzata e scalabile. Attualmente sembrerebbe che solo due di queste tre condizioni possano essere soddisfatte contemporaneamente; nel caso di bitcoin, ad esempio, la rete è certamente sicura e decentralizzata, ma ha grossi limiti di scalabilità, per altre monete è il contrario, sono sicure e scalabili, ma non sono decentralizzate. Gli escamotage che possono essere impiegati per far fronte a questo genere di problemi sono diversi, per quanto riguarda bitcoin, ad esempio, si sta tentando di aumentare il numero delle transazioni processabili scalando off chain (che è ciò che sostanzialmente fa lightning network).
Per capire quanto valido si rivelerà essere il protocollo POS che verrà implementato su ETH non ci resta quindi che aspettare che gli sviluppatori rilascino il codice e che gli esperti di crittografia abbiano modo di darci un’occhiata; solo allora potremo finalmente capire se davvero le migliorie che verranno introdotte su Ethereum rispetteranno le aspettative oppure no. Se le cose andranno come dichiarato, quindi, non ci rimane ancora molto da dover aspettare.
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