Il consiglio di Ray Dalio di destinare il 15% del portafoglio a Bitcoin e oro sottolinea come anche gli investitori più tradizionali stiano abbracciando asset alternativi per proteggersi dall’inflazione e dall’instabilità dei mercati.

Ray Dalio: Bitcoin è un diversificatore contro l’instabilità
Il leggendario investitore miliardario Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, ha riaffermato la sua visione prudente ma strategica su Bitcoin. Durante il podcast Master Investor su CNBC, Dalio ha dichiarato che un portafoglio ben bilanciato dovrebbe includere fino al 15% in oro o Bitcoin, pur mantenendo una preferenza personale per il metallo prezioso.
“Se volessi ottimizzare il tuo portafoglio per il miglior rapporto rischio-rendimento, dovresti avere circa il 15% in oro o Bitcoin,” ha spiegato. Sebbene detenga una piccola quantità di Bitcoin, Dalio ha ribadito le sue riserve sull’affidabilità di lungo termine dell’asset digitale come forma di denaro, citando rischi legati a privacy, longevità del protocollo e regolamentazione.
Tuttavia, ha riconosciuto Bitcoin come un potenziale strumento di diversificazione in periodi di turbolenza economica. Il suo giudizio arriva in un momento critico, mentre l’economia globale fronteggia un debito in crescita esponenziale: secondo Dalio, il Tesoro USA potrebbe dover emettere fino a 12 trilioni di dollari di nuovo debito nel 2026, rischiando di innescare un vero e proprio “doom loop del debito”.
Le aziende accumulano velocemente BTC
Mentre Dalio lancia segnali di cautela, le corporate americane e internazionali stanno agendo con decisione, 35 aziende pubblicamente quotate ora possiedono almeno 1.000 Bitcoin ciascuna, un balzo notevole rispetto alle 24 di soli tre mesi fa.
Nel secondo trimestre del 2025, le aziende hanno acquistato 134.456 BTC, con un aumento del 35% rispetto al trimestre precedente. Secondo Chris Kuiper di Fidelity Digital Assets, questa crescita riflette una distribuzione più ampia degli acquisti tra aziende, non più concentrate su pochi big player.
In cima alla classifica troviamo Strategy (ex MicroStrategy) con 607.770 BTC, seguita da MARA Holdings (50.000 BTC), Twenty One Capital (37.230 BTC), Riot Platforms (19.225 BTC) e Tesla (11.509 BTC). La presenza poi di aziende tradizionali come Tesla e società finanziarie indica un cambiamento culturale profondo, con Bitcoin che non è più visto solo come un rischio speculativo, ma come un asset da tesoreria a lungo termine.
ETF Spot: la spinta verso i $200.000 entro fine 2025
Secondo una nuova previsione di Citigroup, Bitcoin potrebbe raggiungere 199.000 dollari entro dicembre 2025 nello scenario più ottimistico. Il caso base prevede un prezzo di 135.000 dollari, guidato da due fattori principali, ETF spot e crescita degli utenti attivi.
Gli ETF Bitcoin, che oggi muovono oltre il 40% del mercato, hanno già attratto 54,66 miliardi di dollari, e con ulteriori 15 miliardi di dollari attesi nei prossimi mesi, Bitcoin potrebbe guadagnare 63.000 dollari solo da questo fattore.
A ciò si aggiunge una crescita del 20% degli utenti attivi, che secondo Citigroup potrebbe contribuire a un ulteriore aumento di 75.000 dollari. Anche se i rischi macroeconomici potrebbero frenare parte del rialzo, la traiettoria resta fortemente rialzista.
Scalabilità e DeFi su Bitcoin? La risposta è Bitcoin Hyper
Nel contesto di questi segnali convergenti emerge la necessità di soluzioni più avanzate e scalabili per utilizzare Bitcoin, come Bitcoin Hyper. Bitcoin Hyper è un progetto rivoluzionario che introduce la prima vera Layer2 su Bitcoin, pensata per superare i limiti strutturali della rete originale in termini di velocità, scalabilità e costi.
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