Bitcoin scivola sotto i 90.000 dollari, causando le prime perdite collettive agli investitori degli ETF e alimentando timori, mentre il calo della dominance accende nuovi segnali rialzisti per le altcoin.

Bitcoin crolla a $90.000
Bitcoin è sceso sotto la soglia psicologica dei 90.000 dollari, livello che non toccava da aprile, trascinando per la prima volta gli investitori degli ETF spot in una perdita complessiva.
Attualmente BTC è in leggera ripresa, con un costo di 93.000 dollari e un aumento dell’1% in 24 ore, ma il prezzo è ora oltre il 30% al di sotto del massimo storico di 126.000 dollari, cancellando tutti i guadagni costruiti nel 2025. Il costo medio ponderato degli afflussi negli ETF è stimato intorno agli 89.600 dollari, una soglia chiave che martedì è stata infranta durante la sessione asiatica.

Il drawdown ha generato perdite non realizzate per 3,29 miliardi di dollari sugli ETF, accompagnate da un’ondata di deflussi, come dimostrano i 254,5 milioni usciti il 17 novembre, trainati dai 145,57 milioni evaporati da IBIT e dai riscatti su GBTC e ARKB. Parallelamente la dominance di Bitcoin è scesa sotto il 60%, mentre Ether ha perso il supporto dei 3.000 dollari.
Pressioni macro e prese di profitto
Gli analisti attribuiscono il crollo a un mix di fattori che si sono accumulati nelle ultime settimane. I possessori storici stanno realizzando profitti dopo aver raggiunto l’obiettivo psicologico dei 100.000 dollari, mentre la debolezza dei mercati tradizionali, in particolare il settore tecnologico e i titoli legati all’intelligenza artificiale, sta contribuendo al generale aumento dell’avversione al rischio.
L’ipotesi che la Federal Reserve possa rinviare il taglio dei tassi oltre dicembre, con una probabilità ormai scesa sotto il 50%, ha peggiorato ulteriormente il sentiment. Nonostante ciò, i dati on-chain mostrano un comportamento sorprendente, la domanda da parte dei possessori di lungo periodo è salita da 159.000 a 345.000 BTC dal 6 ottobre, un ritmo di accumulo raramente osservato nelle precedenti fasi di mercato. Si tratta di entità poco sensibili al prezzo che continuano a rafforzare le loro posizioni, segnalando che sotto la superficie permane una fiducia strutturale nella crescita di Bitcoin.
La lettura di Arthur Hayes
Arthur Hayes interpreta il ribasso come il risultato diretto della contrazione della liquidità in dollari e della fine dei cosiddetti “fake flows” generati dai basis trade sugli ETF spot e dalle dinamiche delle società DAT come MicroStrategy.
Secondo Hayes, molti degli investitori entrati sugli ETF non erano realmente interessati a Bitcoin, ma stavano sfruttando strategie di arbitraggio acquistando ETF e ottenendo posizioni short Future per incassare la differenza. Quando il basis è crollato, queste posizioni sono state chiuse rapidamente, provocando un’ondata di deflussi che ha accentuato la discesa.
Hayes ritiene anche che prima di un nuovo ciclo espansivo i mercati possano dover riassorbire i guadagni ottenuti dalla primavera. Non esclude una discesa verso la fascia 80.000–85.000 dollari, anche se vede un forte potenziale rialzista nei prossimi mesi nel caso in cui Fed e Tesoro tornassero a spingere sulla creazione di liquidità. In uno scenario di espansione monetaria aggressiva, Hayes ipotizza che Bitcoin potrebbe arrivare tra i 200.000 e i 250.000 dollari.
Calo della Bitcoin Dominance
La Bitcoin Dominance è scesa dal 61,4% al 58,8%, mentre l’Altcoin Season Index ha raggiunto quota 47, il punto più alto dall’ottobre scorso. Questo movimento non indica necessariamente una vera altseason, ma segnala un indebolimento relativo di Bitcoin rispetto al resto del mercato.
Alcuni analisti osservano che il grafico della dominance mostra un’impostazione ribassista, interpretata come la formazione di una struttura che potrebbe anticipare o un crollo di Bitcoin più veloce rispetto alle altcoin, oppure, nel caso di rimbalzo del mercato, un periodo di sovraperformance delle altcoin. C’è chi ritiene possibile una discesa verso la zona del 54%, un livello che non si vede da dicembre 2024.
Altri analisti sostengono che questo sia un momento chiave per il mercato, in cui le correzioni profonde degli ultimi giorni potrebbero rappresentare opportunità più che segnali di allarme.
Bitcoin Hyper ridisegna l’ecosistema BTC
Con l’elevata volatilità che sta colpendo Bitcoin e le principali altcoin, progetti in fase di prevendita come Bitcoin Hyper attirano una crescente attenzione come alternative più sicure e capitalizzazione minore.
Bitcoin Hyper una Layer 2 creata per Bitcoin, sviluppata sulla Solana Virtual Machine (SVM), un’architettura che permette transazioni rapide, commissioni ridotte e un accesso pienamente integrato alla DeFi.
Il token nativo HYPER, in prevendita al prezzo di 0,013295 dollari, alimenta l’intero ecosistema, gestisce le transazioni, offre possibilità di staking con rendimento annuo del 41%, abilita la governance e consente l’interazione con dApp, protocolli DeFi, NFT e il DEX in arrivo entro fine anno.
Il progetto ha superato 27,8 milioni di dollari raccolti in prevendita e permette l’acquisto tramite crypto o carta di credito, senza necessità di processo KYC o importo minimo richiesto.
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