Ethereum attraversa una fase di riflessione tecnica e strategica, con Vitalik Buterin che propone una revisione dell’architettura, ispirandosi a quella di Bitcoin, per semplificare la blockchain senza comprometterne la potenza e sicurezza.

Ethereum verso una nuova architettura
Il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha recentemente sostenuto la necessità di semplificare l’architettura del protocollo. In un post pubblicato il 3 maggio su X, Buterin ha elogiato la semplicità di Bitcoin, definendola uno dei suoi punti di forza principali, e ha auspicato che Ethereum possa evolversi in una direzione simile senza rinunciare alla sua potenza tecnica e funzionalità.
Secondo Buterin, una maggiore semplicità porterebbe numerosi vantaggi: il codice diventerebbe più facile da comprendere, il costo dello sviluppo si ridurrebbe, e sarebbe più semplice attrarre nuovi partecipanti alla rete. Inoltre, un’architettura semplificata diminuirebbe i rischi di bug gravi, attacchi hacker e ingerenze da parte di particolari enti.
Tra le aree che potrebbero essere oggetto di semplificazione ci sono la Consensus Layer, l’Execution Layer e l’unificazione degli standard tra i diversi strati del protocollo.
Buterin ha proposto l’introduzione di una finalizzazione in 3 slot, la riduzione del numero di validatori attivi e l’adozione di un sistema basato su STARK per migliorare sicurezza e trasparenza.
EVM più leggera e performante
Nel suo intervento, Buterin ha anche criticato l’attuale complessità della Ethereum Virtual Machine (EVM), proponendo di sostituirla con un struttura più semplice, come RISC-V.
Questo cambio permetterebbe di ottenere un incremento prestazionale fino a 100 volte superiore rispetto a quello attuale, semplificare le specifiche tecniche e offrire maggiori opzioni agli sviluppatori.
L’obiettivo è chiaro: ridurre la complessità dell’intero stack di Ethereum per garantire maggiore scalabilità e robustezza nel lungo termine. Buterin ha concluso sottolineando come la semplicità, al pari della decentralizzazione, richieda sforzi iniziali ma generi benefici sostenibili nel tempo.
Criticità nelle reti layer 2
Parallelamente alla proposta di semplificazione, Buterin ha approfondito il tema della sicurezza nelle soluzioni Layer 2. In una serie di commenti pubblicati su X, ha evidenziato l’importanza dei sistemi di prova (proof systems) nella garanzia di sicurezza dei Layer 2, sottolineando che il raggiungimento dello “Stage 2” non è sufficiente se la qualità della prova sottostante è debole.
Secondo Buterin, è essenziale valutare la robustezza del sistema di validazione utilizzato dalla rete, includendo metriche di maturità e audit, per comprendere appieno la solidità di una soluzione Layer 2. Ha inoltre sostenuto l’uso di proof multisig per ridurre il rischio di fallimento dei sistemi di prova e migliorare la trasparenza verso sviluppatori e utenti.
ETH: segnali di ripresa negli ETF
Per quanto riguarda l’andamento di prezzo di Ethereum, $ETH ha vissuto un inizio anno difficile. Il prezzo si trova ancora a -62,6% dai massimi del 2021 di 4.891 dollari, con una performance molto negativa rispetto a Bitcoin che invece ha registrato un nuovo prezzo record di 109.110 dollari a gennaio. Attualmente, la predominanza di Ethereum sul mercato cripto è scesa al 7,4%, un minimo storico che evidenzia il calo di interesse relativo rispetto alla criptovaluta principale (BTC) e alcune altcoin come Solana o XRP.
Tuttavia, alcuni segnali tecnici indicano una possibile inversione di questo trend ribassista.
Al momento della scrittura, il prezzo di ETH è di 1.820 dollari e il superamento del livello dei 1.688 dollari potrebbe rappresentare un punto di svolta, se confermato come supporto nelle prossime settimane. Gli afflussi nei fondi ETF Ethereum registrati nelle ultime 2 settimane, seppur ancora modesti, mostrano un rinnovato interesse raggiungendo la cifra totale di 263,84 milioni di dollari, mentre gli analisti restano fiduciosi che la roadmap e gli aggiornamenti previsti, come Pectra, possano rilanciare la rete nei prossimi mesi.
Solaxy: il ponte tra reti EVM e Solana
In questo contesto di transizione e ricerca di efficienza per la blockchain Ethereum, emergono nuove soluzioni layer 2 capaci di offrire performance elevate e interoperabilità tra gli ecosistemi più utilizzati nella finanza decentralizzata (DeFi).
Solaxy si distingue per essere una rete scalabile e affidabile costruita come Layer 2 su Solana, progettata per risolvere problemi strutturali come la congestione e le transazioni fallite che ancora affliggono molte blockchain ad alta attività. Al momento, Solaxy si trova in fase di prevendita, dove ha raggiunto la formidabile cifra di 33 milioni di dollari.
Grazie a una tecnologia innovativa, Solaxy consente transazioni rapide, fluide e con commissioni ridotte, offrendo un ambiente ottimizzato per applicazioni DeFi e gaming. Uno degli elementi più interessanti è la sua funzione di ponte tra l’ecosistema EVM e Solana, permettendo l’interoperabilità tra due ambienti sempre più centrali nell’evoluzione della finanza decentralizzata.
Solaxy punta a diventare un’infrastruttura di riferimento per chi cerca un’alternativa performante e affidabile, sia per sviluppatori che per investitori.
Il token nativo $SOLX ha diverse utilità, verrà utilizzato per pagare le fee di rete e partecipare alla governance, oltre a essere utilizzabile per lo staking, che attualmente offre un rendimento annuo del 121% in APY.
La prevendita in corso offre $SOLX al prezzo di 0,001714 dollari per token, con un aumento previsto tra solo 8 ore, una volta concluse tutte le fasi seguirà la quotazione su exchange. Questo rappresenta un’opportunità d’accesso anticipato per chi desidera diversificare il proprio portafoglio puntando su un progetto che unisce la velocità di Solana alle funzionalità dei protocolli EVM.
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