Sono passati ormai 10 dall’inizio della crisi economia e nulla è cambiato nel bel paese, la disoccupazione è tra le più alte d’Europa e la crescita è pari a zero. Diversi governi hanno tentato invano di risolvere il problema ma nessuno è riuscito a trovare una valida soluzione. L’Italia non riesce a vedere la luce di questo tunnel, pare non finire mai. Altre economie come quella tedesca, cinese e americana sono riuscite ad uscire dalla loro crisi ognuna in modo diversa ma tutte hanno un comune denominatore: la tecnologia.
Nuova alba per l’economia
Negli USA sono nate la maggior parte delle internet company basti pensare a Facebook, Twitter e Amazon invece la Germania è la patria dell’industria 4.0 dell’automatizzazione spinta. La Cina invece ha fatto sua l’intera produzione globale sfruttando un arbitraggio sul costo del lavoro.
L’italia del made in italy e della piccola imprese non riesce a competere con grandi colossi tech per mancanze di politiche atte al cambiamento e d’imprenditori capaci di vedere oltre. Le grande imprese italiane fanno la maggior parte del loro fatturato all’esterno e nella maggior parte dei casi delocalizzano la loro produzione nei paesi esteri contribuendo in minima parte alla crescita della nazione. Ma una nuova economia è all’orizzonte capace di stravolgere le regole del gioco fin ora scritte.
Ma che cos’è questa nuova economia oppure tech economic così definita dall’Economist?
Nel nuova economia rientrano tutte quelle attività che sostituiscono i vecchi modelli economici, per esempio le piattaforme di crowfunding di fatto sostituisce la funzione della banca oppure le cryptovalute sono una valida alternativa alle valute tradizionali. Nel medio lungo termine l’economia fintech prenderà il sopravvento sul vecchio modello di fare finanza, in accordo con i numerosi report che vengono rilasciati quotidianamente dalle numerose banche d’affari pertanto crediamo che le economie attualmente in ritardo dovrebbero ripartire proprio da questa nuova economia in quanto la vecchia è satura e obsoleta.
In tal senso alcuni paesi del terzo mondo hanno già adottato questo tipo di strategia, basti pensare che in alcune nazione del centro africa la prima fonte di energia è quella solare di fatto baypassando tutte le vecchie fonti energetiche. I paesi come l’Italia la Spagna e Grecia, giusto per citare alcuni paesi ancora in piena crisi dovrebbero iniziare proprio da questo nuovo modello economico non più basato su ente centralizzato come la banca ma pensi distribuito tra gli attori economici. L’occasione d’oro per i paesi in ritardo pare essere dietro l’angolo, ma sappiamo che le opportunità sono solo per coloro che hanno occhi per vederle.
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