L’ingresso dello staking nei fondi ETF su Ethereum segna una svolta, perché la decisione della SEC di riconoscere questa pratica, un tempo oggetto di incertezza normativa, apre le porte a una nuova fase di crescita per Ethereum.

BlackRock propone lo staking per l’Ethereum ETF
Il 29 luglio 2025, la SEC ha ufficialmente riconosciuto la proposta di Nasdaq di modificare l’iShares Ethereum Trust (ETHA) di BlackRock per consentire lo staking dell’ETH detenuto dal fondo. La modifica eliminerebbe la clausola precedente che vietava l’uso dell’ETH a fini di validazione della rete e introdurrebbe una nuova sezione che autorizza lo staking, direttamente o tramite provider fidati, con ricavi eventualmente trattati come reddito del fondo.
Nasdaq ha presentato l’istanza il 16 luglio, anticipando che la proposta opererà nel quadro delle linee guida della Divisione della Finanza Corporativa della SEC, puntando a ottenere chiarezza fiscale prima del lancio ufficiale. L’approvazione richiederebbe una revisione entro 45 giorni (estendibili a 90), con possibilità di commenti pubblici. L’obiettivo è allineare i ritorni dell’ETF con quelli degli holder di ETH, migliorando l’efficienza di creazione e rimborso delle quote, oltre a rafforzare la competitività del fondo.
Il via libera della SEC alla possibilità di includere lo staking nei fondi ETF è stato reso possibile grazie a una dichiarazione del 29 maggio della Divisione della Finanza Corporativa, che ha chiarito come le attività standard di staking (inclusi self-staking, staking delegato, custodial e non-custodial) non richiedano registrazione come titoli. Inoltre, funzionalità come il prelievo anticipato, la protezione dallo slashing e l’aggregazione degli asset non trasformano lo staking in un’offerta di titoli secondo la normativa federale.
ETHA domina il mercato con afflussi record
Nella scorsa settimana, i nove ETF spot su Ethereum hanno registrato afflussi netti per oltre 1,8 miliardi di dollari, a fronte dei soli 70 milioni raccolti dai 12 ETF su Bitcoin, segnando un sorpasso storico. L’iShares Ethereum Trust di BlackRock ha guidato questa tendenza, attirando da solo 1,29 miliardi di dollari e raggiungendo un totale di 10 miliardi in asset under management (AUM) in appena 251 giorni, il terzo record di crescita più veloce nella storia degli ETF.
Fidelity segue con un notevole risultato, raccogliendo 380 milioni di dollari e portando il proprio fondo Ethereum a circa 2,3 miliardi di AUM. Juan Leon, strategist di Bitwise, sottolinea che questa è solo la punta dell’iceberg, la capitalizzazione tra BTC ed ETH era di 5 a 1, ma il gap nei flussi ETF si è ridotto fino quasi a scomparire.
Le aziende quotate puntano su ETH
Secondo una nota di Standard Chartered datata 29 luglio, aziende specializzate in “Ethereum treasury” potrebbero arrivare a detenere fino al 10% dell’offerta totale di ETH, rispetto all’1% attuale (pari a circa 9 miliardi di dollari). Tra i principali detentori si segnalano BitMine, con oltre 2 miliardi di dollari in ETH, e SharpLink con 1,3 miliardi di dollari. Il ritmo di accumulo è doppio rispetto a quello visto tra le aziende Bitcoin-focused.
La motivazione è l’accesso ai rendimenti da staking e ai mercati DeFi. Se gli afflussi continueranno, secondo Standard Chartered, ETH potrebbe superare i 7.000 dollari entro fine 2025, battendo le stime precedenti.
Bitcoin Hyper: la svolta scalabile dell’ecosistema Bitcoin
Nel panorama crypto in continuo cambiamento, Bitcoin Hyper rappresenta una delle innovazioni più ambiziose del 2025, in quanto prima rete Layer2 progettata per superare i limiti di lentezza e interoperabilità di Bitcoin senza comprometterne la sicurezza.
Grazie all’integrazione con la Solana Virtual Machine (SVM), Bitcoin Hyper consente transazioni con BTC quasi istantanee, commissioni minime e piena compatibilità con dApp, protocolli DeFi e NFT, portando per la prima volta un’infrastruttura realmente scalabile all’interno del mondo Bitcoin.
Il token nativo $HYPER, attualmente in prevendita a 0,01245 dollari, svolge un ruolo chiave nell’ecosistema. Viene utilizzato per staking, con interesse APY del 175%, governance e accesso ai servizi della rete, offrendo agli utenti un’opportunità di partecipazione diretta all’evoluzione del protocollo.
Il progetto ha già raccolto oltre 5,8 milioni di dollari, supportato da un forte interesse della community e da una roadmap che prevede il lancio del DEX nativo entro fine anno.
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