La pressione sui mercati cripto aumenta mentre Strategy (MSTR) fronteggia rischi di vendita di Bitcoin, possibili esclusioni dagli indici MSCI e una fase di volatilità che influenza anche il sentiment su BTC.

Strategy a rischio rimozione dagli indici MSCI
Strategy (MSTR) si trova in una situazione estremamente delicata, la società è in trattativa con MSCI per evitare la rimozione dai principali indici entro il 15 gennaio, una decisione che potrebbe generare fino a 8,8 miliardi di dollari di deflussi dai fondi passivi che detengono automaticamente il titolo. JPMorgan ha stimato che l’esclusione dagli indici MSCI USA e MSCI World costringerebbe molti ETF e fondi a vendere le proprie posizioni, aggravando la pressione ribassista su un titolo già in difficoltà.
Strategy ha già subito un calo del 37% da inizio anno e una flessione complessiva del 60% rispetto ai massimi annuali, complice il forte ridimensionamento del prezzo del Bitcoin, sceso da oltre 120.000 dollari a minimi di 82.000 prima del recupero verso quota 93.000. Il rapporto mNAV, che mette a confronto la capitalizzazione aziendale con il valore delle riserve di Bitcoin, ora a 1,01, si trova pericolosamente vicino alla soglia critica sotto la quale la società potrebbe essere costretta a liquidare parte delle proprie riserve.
Strategy: Bitcoin in vendita?
Per la prima volta dal 2020, Strategy ammette la possibilità di vendere Bitcoin. Il CEO Phong Le ha spiegato che la società prenderebbe in considerazione la vendita solo se la capitalizzazione dovesse scendere al di sotto del valore delle riserve di BTC e se non vi fossero altre fonti di capitale. Sarebbe un cambio radicale per un’azienda che in cinque anni non ha venduto “nemmeno un satoshi”.
Fong Lee ha però chiarito meglio la posizione in una recente intervista, la vendita di BTC sarebbe un’ipotesi remota, da considerare solo in caso di crollo pluriennale del mercato e della capitalizzazione aziendale. Strategy, ha ribadito, non è un trader ma un accumulatore di Bitcoin, con una strategia orientata al lungo termine. La società punta molto sulle nuove azioni privilegiate perpetue, che secondo Lee diventeranno nei prossimi 12–24 mesi una fonte di capitale costante e non diluitiva, rafforzando la capacità di continuare ad accumulare BTC anche in fasi di mercato complesse. Questo approccio, però, si scontra con l’aumento della concorrenza: grandi banche come JPMorgan e Morgan Stanley stanno lanciando prodotti strutturati collegati a Bitcoin che offrono esposizione controllata e attraggono capitali istituzionali.
Bitcoin prova a riprendersi
Bitcoin intanto sta cercando di recuperare dopo una fase correttiva che ha riportato la criptovaluta sotto quota 85.000 dollari. Negli ultimi giorni, l’asset ha rimbalzato da 86.190 a oltre 92.600 dollari attuali grazie al cambiamento di tono della Federal Reserve, che ha interrotto il quantitative tightening e aumentato la liquidità nei mercati.

Il dato del report ADP, che ha registrato una perdita inattesa di 32.000 posti di lavoro contro attese positive, ha alimentato le probabilità di un taglio dei tassi nel meeting FOMC del 18 dicembre, con una probabilità stimata all’89%.
Il quadro tecnico migliora con l’RSI tornato a livello neutrale (48%) e con il prezzo a soli due punti percentuali dalla rottura della resistenza dinamica del canale discendente attivo da ottobre. Un breakout potrebbe proiettare BTC verso la riconquista della zona psicologica dei 100.000 dollari. Tuttavia, l’afflusso di nuovi capitali rimane debole, sceso da 15 miliardi a 6,85 miliardi in una settimana, segno che il rally è trainato soprattutto dalle dinamiche macro e non ancora da un ritorno deciso degli investitori.
Bitcoin Hyper: una rete ad alte prestazioni
Intanto progetti come Bitcoin Hyper si stanno affermando come innovazioni radicali nell’ecosistema BTC, introducendo una Layer2 costruita sopra Bitcoin ma alimentata dalla potenza della Solana Virtual Machine. Questa scelta architetturale consente alla rete di ereditare la sicurezza immutabile di Bitcoin, aggiungendo al tempo stesso la velocità e la scalabilità tipiche dell’ecosistema Solana. L’obiettivo è ribaltare completamente le limitazioni storiche della blockchain BTC, lentezza, costi elevati e impossibilità di supportare applicazioni complesse.
Con Bitcoin Hyper, le transazioni in BTC vengono elaborate quasi in tempo reale, con commissioni minime, mentre gli utenti possono finalmente utilizzare Bitcoin come asset operativo e non solo come riserva di valore. La rete permette staking, dApp, protocolli DeFi e persino applicazioni relative a NFT o meme coin, creando un ponte stabile e ad alte prestazioni tra la solidità di Bitcoin e la dinamicità della DeFi moderna.
Il token nativo $HYPER è il cuore di questo nuovo ecosistema ed è usato per le commissioni, come strumento di governance e per lo staking con rendimento annuo del 40%, offrendo un ciclo economico completo. La prevendita ha già superato i 28,9 milioni di dollari raccolti, con un prezzo di 0,013375 dollari per token che aumenterà allo scadere di ogni fase, fino alla quotazione sugli exchange.
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