Stop agli acquisti di bitcoin con carta di credito, la banca centrale argentina aumenta il controllo sui capitali privati

L’Argentina, come noto, sta vivendo un periodo di grande difficoltà a livello economico, per l’ennesima volta sull’orlo del default, con l’inflazione schizzata alle stelle fino a superare il 50% nel corso di quest’ultimo anno (al 5,9% nel mese di settembre) e mentre proteste e tensioni sociali si allargano a macchia d’olio in tutto il Sud America; il paese è appena uscito da un voto, proprio questa settimana, pieno di tensioni che ha sancito la fine del governo conservatore di Mauricio Macri e il ritorno al potere dei peronisti di guidati da Alberto Fernández del Frente de Todos. L’acuirsi della crisi, quindi, è avvenuto nel corso di un passaggio di consegne al governo del paese, motivo per cui a tentare di far fronte al deterioramento della situazione sono state essenzialmente le istituzioni economiche con la banca centrale argentina a fare la parte del leone; già a settembre, quindi, messa di fronte alla necessità di rispondere alla crisi, la banca centrale aveva tentato di arginare la massiccia fuga di capitali all’estero e l’impennata nella domanda di dollari che si stava registrando nel paese arrivando, più di recente, a ridurre la quantità di dollari statunitensi che i cittadini argentini possono acquistare ogni mese ad appena 200$ (il precedente limite era di 10mila dollari al mese). Chiaramente tutto questo ha influito anche sulla domanda di bitcoin, che infatti è schizzata alle stelle; nelle ultime settimane, come riportano numerose fonti locali, i cittadini argentini, nel tentativo di difendersi dall’inflazione galoppante, hanno iniziato a comprare in maniera sempre più pesante, favorendo l’impennata delle quotazioni di bitcoin nel paese. Era attesa quindi una mossa contro bitcoin dalla banca centrale argentina, tanto più a fronte della chiara volontà di impedire che il dilagare del panico possa indurre il popolo argentino a liberarsi del risparmio in peso finendo così per affossare definitivamente la propria stessa moneta e mandando, quasi inevitabilmente, il paese in default; tale mossa è arrivata in questi ultimi giorni con la scelta di vietare l’acquisto di bitcoin usando le carte di credito, incluse, con ogni probabilità, le carte prepagate. Il provvedimento, fortemente voluto dalla banca centrale argentina, limita l’uso delle carte in diversi settori ma nel caso di bitcoin ne vieta espressamente l’acquisto per mezzo di una qualunque carta; il divieto, a quanto si apprende, non include anche i bonifici, tuttavia non è dato sapere se l’uso di questa modalità di pagamento sia attualmente limitato, ne se lo sarà in futuro o se, come appare quasi scontato, il divieto che attualmente grava sull’uso delle carte non verrà, in un prossimo futuro, esteso anche ai bonifici. La situazione argentina dimostra molto bene per quale motivo si dovrebbe avere l’abitudine di accumulare abitualmente bitcoin dedicando a questo una piccola percentuale del proprio risparmio mensile; così, in caso di necessità, avremo sempre una piccola scorta a nostra disposizione e, del resto, in questo momento storico nessuno può essere sicuro di quale piega potranno prendere le cose qualora esplodesse una nuova, violenta, crisi economica internazionale. Per quanto attualmente possta sembrare molto inverosimile che accada, quindi, dobbiamo entrare nell’ottica di idee che anche noi, nel corso di un futuro più o meno prossimo che sia, potremmo ritrovarci coi prelievi limitati o privati della possibilità di gestire liberamente il nostro denaro; come si suol dire, quindi, meglio prevenire che curare, e del resto quella di acquistare mensilmente piccoli quantitativi di bitcoin, a prescindere dal prezzo del momento, è una strategia che accomuna tantissimi bitcoiners sparsi in tutto il mondo.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://valutevirtuali.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram

Migliori Broker Trading Criptovalute

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 50€
Regulated CySEC License 247/14
Conto di pratica gratuito da 10.000€
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
SCOPRI DI PIÙ Fineco recensioni » * Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.

Inizia a guadagnare con Binance

  • 💰 Ottieni fino a 100 USDT di rimborso sulle commissioni di trading.
  • 📈 Accesso a criptovalute emergenti.
  • 🔒 Ricompense per lo Staking: blocca le tue criptovalute e ottieni ricompense passive fino al 20% APR.
Registrati Ora
Dukascopy
Bitpanda
Quotazioni in tempo reale
Previous 25
Next 25
CoinPriceMarketcapSupplyChange (24H)

Avviso di rischio - Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) – 82% (Plus500) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.