L’ecosistema Solana sta vivendo una fase di espansione ed evoluzione straordinaria, spinto da innovazioni profonde sia a livello di blockchain che di applicazioni.

Alpenglow: un cambiamento storico per Solana
Solana si prepara a rivoluzionare la propria blockchain con il più grande aggiornamento mai proposto, ovvero Alpenglow. Presentato al Solana Accelerate Conference di New York dalla spinoff Anza, questo hard fork mira ad abbandonare il meccanismo di consenso proof-of-history (PoH) a favore di un sistema completamente basato su proof-of-stake (PoS), promettendo una velocità di finalizzazione dei blocchi senza precedenti: appena 150 millisecondi.
Secondo i cofondatori di Anza, Roger Wattenhofer, Quentin Kniep e Kobi Sliwinski, “Alpenglow è non solo un nuovo protocollo di consenso, ma il cambiamento più grande mai avvenuto nel cuore di Solana”. Attualmente, la finalità dei blocchi su Solana richiede 12,8 secondi, con conferme ottimistiche (non definitive ma probabili) in circa 500-600 millisecondi. Le simulazioni del nuovo sistema mostrano invece una finalità reale di appena 150 ms, un valore che pone Solana in diretta competizione con le soluzioni Layer2 per applicazioni ad alta frequenza come il trading.
Come funziona Alpenglow: Votor e Rotor
L’architettura di Alpenglow si basa su due nuovi componenti, ovvero Votor e Rotor. Votor gestisce le transazioni di voto e la finalizzazione dei blocchi, mentre Rotor sostituisce completamente il sistema PoH con uno basato su proof-of-stake.
Con Votor, se almeno l’80% degli investitori partecipa, il blocco si finalizza in un solo round di voto. Se la partecipazione scende al 60%, sono previsti due round. Questa struttura è stata elogiata dal cofondatore di Solana Anatoly Yakovenko, che ha parlato di “resilienza 20+20”, cioè la capacità del protocollo di operare anche con il 20% di stake avversario e un ulteriore 20% di stake non responsivo.
Yakovenko ha dichiarato: “Ho sbagliato quasi tutto sul consenso, tranne due punti fondamentali: non deve rallentare i produttori di blocchi e deve fornire finalità deterministiche in un round. Alpenglow soddisfa entrambi in modo semplice ed elegante.”
Le critiche sulla sicurezza
Non tutti, però, condividono l’entusiasmo. Uno sviluppatore storico della blockchain Bitcoin, Jeff Garzik, ha sollevato dubbi sulla sicurezza di un sistema così veloce. “Esiste un limite fisico oltre il quale non puoi superare certe latenze su cavi in fibra ottica che attraversano gli oceani. Se vai oltre, stai sacrificando decentralizzazione e quindi anche sicurezza.”
Garzik, oggi impegnato nello sviluppo di Hemi, una Layer2 di Bitcoin compatibile con l’ecosistema Ethereum Virtual Machine, sostiene che la finalità in 12 secondi del suo progetto è un compromesso necessario per mantenere la sicurezza. Pur apprezzando l’energia dell’ecosistema Solana, Garzik sottolinea che “Solana non è ancora una blockchain a prova di bomba”.
Solana Attestation Service: identità digitale per i mercati
Il 23 maggio, la Solana Foundation ha lanciato il Solana Attestation Service, un nuovo strumento open-source che punta a trasformare Solana in un “trust layer” per i cosiddetti internet capital markets. Il servizio consente di legare credenziali off-chain (come KYC, residenza geografica o stato di investitore accreditato) a un indirizzo wallet, senza esporre dati sensibili sulla blockchain.
Grazie a un kit di sviluppo software (SDK), le attestazioni possono viaggiare tra dApp diverse e vengono verificate localmente. Questo sistema riduce i controlli ripetitivi e rende più efficiente la conformità normativa.
I progetti potrebbero così implementare offerte tokenizzate per regioni specifiche e le piattaforme di asset reali (RWA) confermare l’idoneità legale degli acquirenti. Diverse realtà dell’ecosistema Solana hanno già integrato il servizio e sono in corso i lavori per definire ulteriori standard open-source.
Solaxy punta su scalabilità e ricompense
Solaxy è il primo progetto a proporsi come Layer2 nativa per Solana, ma compatible anche con le reti EVM, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le performance della blockchain madre, affrontando problematiche come congestione della rete, scalabilità e costi di transazione.
A differenza di altre Layer2 su Ethereum, Solaxy sfrutta l’architettura di Solana per garantire una compatibilità fluida, con tempi di conferma rapidi e commissioni molto basse. Il token nativo $SOLX è al centro dell’ecosistema, offrendo accesso allo staking con un rendimento annuo del 98%, e funge da strumento chiave per la governance e il pagamento delle commissioni su Solaxy.
Il token è disponibile in prevendita per altri 20 giorni, al costo di 0,001736 dollari, e il progetto ha già raccolto oltre 41 milioni di dollari, suscitando un notevole interesse di investitori e analisti crypto come Matteo Afrasinei. Conclusa la fase di prevendita il token verrà quotato su prominenti cripto exchange e lanciato sul mercato.
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