Nuovo disegno di legge USA per regolamentare le criptovalute, porterà maggiore chiarezza nell’industria blockchain

A riferirlo è Forbes, con un articolo dello scorso giovedì, stando a quanto si apprende, quindi, Paul Gosar (membro del congresso eletto dall’Arizona) ha presentato un nuovo disegno di legge che ha come scopo quello di portare chiarezza nella regolamentazione delle criptovalute; spesso mi sono trovato a commentare le affermazioni o le proposte di politici (non solo statunitensi) criticando più o meno duramente provvedimenti che sembravano scritti da persone che palesavano una profonda ignoranza dell’universo blockchain, non è però il caso di Paul Gosar che, anzi, ha presentato un disegno di legge che mi pare essere molto intelligente. Si chiama cryptocurrency act, verrà discusso a partire dall’anno prossimo e, se divenisse legge, introdurrebbe una serie di definizioni che sono fondamentali per portare chiarezza normativa nel settore; innanzitutto Gosar introduce tre distinte definizioni per distinguere altrettante tipologie differenti di asset crittografici. Questo è un aspetto molto interessante perché proprio sulla base di tali definizioni si potrebbe affidare la regolamentazione delle diverse monete a diverse istituzioni; secondo Gosar, quindi, occorre distinguere tra crypto-commodities, crypto-currencies e crypto-securities che sarebbero quindi tre differenti classi di asset crittografici la cui regolamentazione dovrebbe seguire strade diverse. Gosar stabilisce quindi, per ognuno di questi differenti asset, le seguenti definizioni:

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  1. Crypto-commodities: sono definite così beni o servizi economici, archiviati su una blockchain, con fungibilità e che il mercato tratta senza riguardo a chi lo ha prodotto
  2. Crypto-currencies: sono definite come rappresentazioni di valuta statunitense o derivati che poggiano su una blockchain.
  3. Crypto-securities: vengono infine definiti come tali tutti gli strumenti di debito, azionari e derivati su una blockchain

Chiaramente nella definizione di crypto-commodities ricadrebbero tutte le monete decentralizzate, come ad esempio bitcoin, mentre in quella di crypto-currencies ricadrebbero invece le stablecoin ed infine nelle crypto-securities ricadrebbero tutte quelle monete, come ad esempio GRAM di telegram, che sono emessi direttamente dalle aziende per finanziarsi. In questo modo sarà quindi possibile affidare la regolamentazione di ognuna di queste classi di asset crittografici ad enti appositi; secondo Gosar, quindi, alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) spetterebbe ovviamente il compito di regolamentare le crypto-commodities, mentre alla Securities and Exchange Commission (SEC) verrebbe affidato il compito di regolamentare le crypto-securities mentre alla rete per l’applicazione dei crimini finanziari (FinCEN) verrebbe lasciata la regolamentazione delle stablecoin (e qui non capisco perché affidare al FinCEN questo compito invece che creare un’istituzione ad hoc). Il disegno di legge proposto da Gosar non è nulla di epocale, non genera di per se chiarezza normativa ma pone le basi affinché tale chiarezza possa essere fatta. Interessante anche la frammentazione delle differenti monete in più asset crittografici, una distinzione che è a mio parere necessaria e che rappresenta una vera e propria innovazione rispetto all’approccio tipico con cui si è tentato, fino ad oggi, di regolamentare il mercato. Non sappiamo se questo disegno di leggere riuscirà a passare, però è indubbio che Gosar si sia mosso nella giusta direzione, dimostrando di conoscere il mercato che si è prefisso di regolamentare; questo disegno di legge, per concludere, potrebbe rappresentare un punto di riferimento anche per altri paesi, proprio perché non entra nel merito di come vadano regolamentati i differenti asset crittografici, ma fornisce le definizioni di base senza le quali regolamentare il mercato sarebbe sostanzialmente impossibile.

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