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Non si vive di soli bitcoin

Al giorno d’oggi quasi tutti sanno dell’esistenza dei bitcoin. Magari non sanno precisamente di cosa si tratta, dove e come si possono trovare, ma almeno il nome bitcoin è sulla bocca di molti, operatori, investitori e non. Dai pensionati legati alle notizie dei TG, ai bambini con il loro atteggiamento curioso e attento sul display oramai omnipresente degli smartphone, bitcoin è più o meno noto a tutti quanti. La cosa però si complica se dal concetto di bitcoin puntiamo lo sguardo al mondo delle criptovalute.

Quante sono le divise digitali quotate sui mercati virtuali ? Innumerevoli. In pratica, ognuno di noi ha la possibilità di crearsi una sua criptovaluta, concesso che il suo ego sconfinato intraveda in ciò una concreta utilità. Iniziamo con il precisare che di bitcoin ce ne sono almeno tre: bitcoin propriamente detto (valore attuale sui 7.300 dollari), bitcoin cash (oltre i 600 dollari) e bitcoin gold (attorno i 22 dollari). Si tratta in buona sostanza di bitcoin alternativi, nati da operazioni di fork (“biforcazioni”) che avevano come fine quello di rimediare ai bug del progenitore.

Una notevole pesantezza, dovuta al fatto di portarsi sulle spalle una lunga blockchain. Tutto questo naturalmente era portatore di determinate conseguenze:  una transazione prima di essere completamente confermata deve attendere minuti se non ore. Risponde a verità che un bonifico bancario in Europa impiega tre o più giorni di valuta, ma da una criptovaluta ci si aspetta una conferma immediata o almeno molto più rapida.

La transazione deve essere agile e veloce, in caso contrario si perdono gran parte dei vantaggi legati alle criptomonete. Ogni criptovaluta può abbracciare e calzare il modello di bitcoin, magari semplificandolo, oppure può utilizzare un paradigma del tutto differente. Si tratta di specifiche tecniche, che possono comportare grandi differenze in termini di applicabilità del singolo sistema. Soffermiamoci ad esempio su una criptovaluta molto famosa, e con un nome molto accattivante: ethereum.

La blockchain sulla quale si basa ethereum non è pensata solamente per supportare la relativa criptovaluta (che per l’esattezza si chiama ether) ma più in generale per stabilire il perfezionamento di un accordo fra due o più parti. Fondamentalmente quell’accordo può essere uno scambio di specifiche somme di denaro, ma anche un vero e proprio contratto (smart contract); quest’ultimo siglato sulla blockchain ethereum, obbliga tutte le parti.

In sintesi se io, A devo fare un lavoro X per il mio cliente B, connetto alla blockchain ethereum la richiesta, il mio lavoro e il compenso pattuito. Nel momento in cui il lavoro X è eseguito, meccanicamente la blockchain, trovando che è stata compiuta la condizione per la quale io debba essere pagato, mi paga. Tutto ciò senza passare da una banca, senza intermediari e soprattutto senza giorni di valuta. Quali sono allora le principali tra queste affascinanti criptovalute e perché dico che sono le più importanti. In merito domandiamoci cosa distingue il dollaro USA dallo zloty polacco* ?

Senza dubbio alcuno il capitale di valuta circolante. Di fatto il dollaro è più importante della valuta polacca. Ebbene il capitale circolante dei soli bitcoin propriamente detti è oggigiorno di 127 miliardi di dollari, equivalente ad un terzo di tutte le criptovalute messe insieme. Se bitcoin fosse uno stato, si piazzerebbe tra il Vietnam e la Romania, tanto per essere chiaro. Il paragone non è affatto una cosa da poco, e questo certamente è uno dei punti di forza della principale divisa digitale del mercato virtuale.

In virtù della forte volatilità delle quotazioni delle criptovalute è assai complicato elencarne il valore una per una, ciononostante l’osservazione basata sul proprio capitale di mercato penso sia utile, anche perché gli scostamenti di classifica tra le prime criptovalute non sono poi così frequenti. Non è assolutamente decisivo memorizzarle tutte o la maggior parte di esse, è significativo invece trattare quelle che capita di incontrare più frequentemente, per un motivo o per l’altro, di certo le più popolari spesso sono in grado di restituire il sentiment dell’intero mercato.

Qualche criptovaluta ha utilizzi molto specifici, altre balzano all’occhio solo casualmente, altre non rientrano nelle prime venti posizioni, tuttavia valutevirtuali.com avrà sempre a che fare con i tokens e le coins che più caratterizzano l’intero mercato di riferimento. Non dimentichiamo che le criptomonete possono comprarsi, e forse si sta esagerando in quest’attività, in molti infatti hanno capito il vantaggio offerto dalle piattaforme di trading e dalla semplice speculazione sulla variazione dei prezzi.

Ciononostante il mondo delle cripto abbonda di individui che chiedono soldi veri in cambio della divisa digitale. Questo avviene attraverso le iniziative di singole persone, siti bellissimi ma pericolosi o siti assolutamente affidabili e seri. Tali circostanze rappresentano alcuni dei motivi per cui si è fondato valutevirtuali.com, un modo per permettere all’utente di divertirsi, di avere delle soddisfazioni o anche patemi d’animo, ma in piena consapevolezza e sicurezza. E’ bene tenere presente che quello delle criptovalute è un mercato ancora difficilmente prevedibile, capace di regalare soddisfazioni, ma non deve farvi piangere, non troppo perlomeno.

Di Vincenzo Augello

*Fonti: Bitcoin: guida all’uso delle criptovalute e della tecnologia Blockchain (R. Caetano, Apogeo 2017)

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