Le banche moderne che trattano monete fiat, accanto alle operazioni di credito vere e proprie, adempiono ad altre funzioni complementari, mettendo a disposizione dei clienti la loro organizzazione e prestando il loro sostegno nei più diversi campi. Sono sorti così, e si sono sempre più sviluppati, i servizi bancari che, per quanto costituiscano per la banca soltanto operazioni accessorie, hanno tuttavia in pratica una importanza notevolissima nel mondo globalizzato.
Ora, a questo proposito, le criptovalute potranno prendere il posto dell’euro, della sterlina o del dollaro americano e sostituirsi alle transazioni interbancarie e tra clienti ? Esaminiamo la questione e andiamo per ordine. In ambito speculativo le monete virtuali sono tra i protagonisti degli ultimi anni e sulla Rete abbondano le offerte dei brokers e degli exchange. Le criptovalute godono attualmente dell’interesse dei traders, degli analisti e degli operatori finanziari fino ad occupare le homepage di importanti portali su internet. Tutto questo accade grazie alle prestazioni ai limiti del reale, che si sono concretizzate con apprezzamenti fino alla soglia dei 20000$ per Bitcoin da un mese all’altro.
Il riferimento infatti va anzitutto a Bitcoin che al momento ha un valore di diverse migliaia di dollari, e che non accenna a svalutarsi nonostante le forti oscillazioni del mercato di competenza. Nondimeno non sarebbe lungimirante mettere nell’angolo le altcoin, che almeno potenzialmente sono tuttora in grado di ritagliarsi un proprio settore di riferimento. Detto ciò, e fatta questa premessa, cerchiamo di specificare in quale ambito potrebbe avvenire l’avvicendamento tra monete tradizionali e monete virtuali: in via preliminare le cripto currencies sono monete virtuali protette da sistemi più o meno articolati di criptazione e non hanno ovviamente un corrispettivo tangibile in carta o altro materiale.
Le criptovalute non sono disciplinate da una banca centrale o da un qualsiasi altro istituto che possa farne le veci, conseguentemente la liquidità non è regolata da azioni di politica monetaria, come la variazione dei tassi di interesse, ma da meccanismi ed elaborazioni prettamente tecniche ed algoritmiche. Le monete virtuali inoltre, adottano sistemi di protezione che condizionano la funzionalità e le modalità di transazione. In linea generale, le criptovalute sono più esposte agli shock finanziari, perchè non sono dotate di un organismo preposto a risolverne le criticità, tuttavia sono monete indipendenti in quanto le loro quotazioni dipendono quasi esclusivamente da quello che avviene sul mercato.
Purtroppo proprio a causa dei sistemi di sicurezza, le criptovalute presentano un processo di transazione molto più lungo rispetto alle monete fiat. In breve, a differenza di un pagamento in Bitcoin che richiede un certo tempo, pagare con una moneta tradizionale digitalmente è una questione di pochi secondi. Quindi, in merito alla domanda se le criptovalute possano o meno sostituire le monete fiat, è opportuno prima riflettere sulla funzione speculativa o di negoziazione, cioè di acquistare beni o servizi, che una moneta tout court esercita in un sistema economico. Nel primo caso l’obiettivo di chi utilizza la valuta è guadagnare e fare profitti, ed in tal caso la sostituzione tra monete virtuali e valute fiat può dirsi essersi concretizzata. Le criptovalute sono strumenti di investimento, anzi asset, dotati di legittima attenzione già adesso pari a quella delle monete tradizionali.
Alcuni operatori di Wall Street infatti, ritengono che oggigiorno, data la bassa volatilità che caratterizza il forex, dopo le manovre ultra espansive delle banche centrali, sia più conveniente investire nei vari Bitcoin, Ethereum, Litecoin, che con l’euro, il dollaro, la sterlina, ecc.. Ciò, si presenta come una realtà concreta, dal momento che quello delle cripto currencies è un fenomeno che fa riferimento soprattutto al trading; di fatto se si ha una strategia, con le criptovalute si ha la possibilità di fare guadagni significativi visti i tassi di crescita spesso davvero sbalorditivi. In merito alle performances peraltro, anche le criptovalute arrivate dopo Bitcoin, come Ethereum, si sono rivelate protagoniste di rialzi fuori dal comune che sono stati la fortuna di non pochi investitori. Segnale, questo, che il mercato delle criptovalute è eccezionalmente vitale ed in grado di attirare un numero sempre crescente di operatori.
Parlando invece di criptovalute come mezzo di pagamento, la risposta ad oggi non genera un risultato positivo. La verità e che, attualmente, le criptovalute sono un mezzo di pagamento poco conveniente, e forse lo saranno ancora per un certo periodo di tempo. Il motivo risiede, in primo luogo, nella percezione della gente, che non mostra ancora un grado di accettazione apprezzabile nei confronti delle valute algoritmiche. Al momento la maggior parte degli individui tende ad associare le criptovalute al trading escludendone un diverso effettivo utilizzo.
Per adesso pagare con le criptovalute è un processo lungo ed alquanto lento che non si adatta a chi nella vita quotidiana acquista e vende beni e servizi. La lentezza è causata dal sistema di sicurezza che si fonda sulla blockchain che comporta la scrittura di tutti i registri a livello globale tutte le volte che si attua una transazione, dunque standard temporali molto lontani dalle monete tradizionali. (Vedi POS che esegue un pagamento in pochi secondi.) D’altro canto, pagare con le banconote, salvo i problemi relativi alla corruzione, resta la maniera più svelta in assoluto e lo sarà probabilmente per sempre.
Di Vincenzo Augello
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