La notizia è stata rilanciata dall’edizione indiana di Business Today nell’ultimo numero del 14 Aprile e sta suscitando un certo entusiasmo tra gli appassionati di criptovalute; in pratica dieci delle maggiori banche del paese, guidate dall’IBA (indian banks association) hanno dichiarato di voler puntare a migliorare l’NPCI (National Payments Corporation of India) usando la tecnologia DLT per questo scopo. Questo non fa che riconfermare come le banche stiano puntando forte su questa tecnologia, mentre sembrano invece (per ovvi motivi) ostinarsi a voler snobbare la blockchain; attualmente, attraverso l’NPCI, vengono gestiti i pagamenti al dettaglio di oltre cinquanta delle maggiori banche indiane, con la guida e il supporto della Reserve Bank of India e dell’IBA (che sarebbe in pratica l’equivalente indiana della nostra ABI).
Banche indiane unite
Secondo quanto affermato con un comunicato stampa, quindi, NPCI intende sviluppare una soluzione DLT che permetta di gestire le transazioni in tempo reale, che sia altamente scalabile (cioè capace di garantire un elevato numero di transazioni al secondo) e si propone di sviluppare questa soluzione utilizzando una tecnologia open source. Questa notizia va contestualizzata in un quadro più grande e generale, che ci aiuta a renderci conto come proprio i paesi in via di sviluppo (i così detti BRICS) stiano quelli che più pesantemente stanno investendo nel fintech come mezzo per continuare a sostenere la crescita dei paesi, mentre in Europa si continua a guardare ancora con troppa diffidenza a questi strumenti, si tentenna nell’emanare una normativa chiara e precisa per il settore, che permetta, come avviene negli USA, di porre un quadro normativo capace al contempo di prevenire ogni genere di abuso senza strozzare il mercato.
Insomma, appare ormai assolutamente evidente a tutti che la tecnologia DLT si appresta a rivoluzionare il settore bancario e che tra qualche anno tutte le transazioni verranno gestite in questa maniera, la cosa che adesso bisogna capire è come questo impatterà sul mondo delle monete costruite con tecnologia blockchain, quelle cioè che sono realmente e pienamente decentralizzate (o che almeno dovrebbero esserlo); personalmente sono convinto che le banche, sdoganando la tecnologia DLT, finiranno inevitabilmente per legittimare anche le monete (per così dire) private costruite grazie alla catena di blocchi, ponendo le basi per un futuro in cui il settore valutario diverrà profondamente differente da quello che conosciamo oggi e, con ogni probabilità, anche infinitamente più complesso. Difficile invece intuire già oggi quali saranno gli effetti sulle maggiori criptovalute, come bitcoin, e sul loro prezzo; se, come sembra, davvero BTC diventerà una valuta globale di riferimento per tutti (sia istituzioni finanziare che persone comuni) allora è possibile che il prezzo raggiunga, in un arco di tempo ragionevolmente lungo, quotazioni che oggi sembrerebbero impensabili.
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