La Russia sta sfruttando Bitcoin e altre criptovalute per agevolare gli scambi petroliferi con Cina e India, eludendo così le sanzioni imposte per l’invasione dell’Ucraina.
L’uso di Bitcoin per aggirare le sanzioni
Nell’ambito delle dure sanzioni economiche imposte a causa del conflitto in Ucraina, la Russia sta adottando nuove strategie per mantenere operativi i suoi scambi commerciali, in particolare nel settore petrolifero. Recenti rapporti indicano che Mosca sta intensificando l’uso di Bitcoin e altre criptovalute, come la stablecoin USDT, per facilitare le transazioni di petrolio con i suoi principali acquirenti, Cina e India. Questo metodo consente di aggirare le restrizioni imposte dai paesi occidentali, offrendo un’alternativa sicura e decentralizzata per il regolamento delle transazioni.
Le compagnie petrolifere russe e gli intermediari coinvolti nel commercio internazionale stanno sempre più spesso utilizzando Bitcoin e altre criptovalute che non richiedono il permesso di enti particolari, come nel sistema finanziario tradizionale. Il meccanismo prevede che gli acquirenti cinesi o indiani acquistino petrolio depositando yuan o rupie su un conto offshore appartenente a un’azienda intermediaria. Quest’ultima converte poi la valuta fiat in criptovalute e trasferisce i fondi in un conto russo, dove vengono convertiti in rubli. Attualmente, il volume mensile di queste transazioni ammonterebbe a decine di milioni di dollari.
Crescita nell’utilizzo delle crypto
Sebbene il valore complessivo delle operazioni in crypto rappresenti solo una piccola parte del commercio totale di petrolio della Russia, stimato a 192 miliardi di dollari, l’uso delle criptovalute sta crescendo rapidamente. La loro natura resistente alla censura permette infatti di trasferire valore senza passare attraverso il sistema finanziario tradizionale, rendendole uno strumento attraente per i paesi soggetti a sanzioni. Iran e Venezuela, ad esempio, hanno adottato strategie simili per aggirare le restrizioni imposte dagli Stati Uniti e da altri paesi occidentali.
Questa evoluzione si inserisce in un quadro più ampio di progressiva accettazione delle criptovalute da parte del governo russo. Alla fine del 2024, il Ministro delle Finanze russo ha ufficialmente sostenuto l’uso delle criptovalute nel commercio internazionale, considerandole uno dei mezzi più efficaci per superare le sanzioni finanziarie legate all’invasione dell’Ucraina. Parallelamente, anche la Banca Centrale Russa ha recentemente proposto di legalizzare gli investimenti in criptovalute per individui benestanti, rientrando in un regime sperimentale volto a garantire maggiore trasparenza nel mercato delle criptovalute.
Il progetto di investimento per i più ricchi
Il nuovo regime sperimentale avviato dalla Banca Centrale Russa prevede che gli “investitori qualificati” siano identificati in base a criteri economici rigorosi: potranno partecipare all’esperimento coloro che hanno investimenti in titoli e depositi superiori a 100 milioni di rubli (circa 1,15 milioni di dollari) o un reddito annuo superiore a 50 milioni di rubli. Tuttavia, la Banca Centrale ribadisce che le criptovalute continueranno a essere vietate come forma di pagamento all’interno della Russia.
Mentre la maggior parte degli scambi di petrolio della Russia continua ad avvenire attraverso valute fiat, il crescente utilizzo di criptovalute rappresenta un segnale evidente della volontà di Mosca di ridurre la propria dipendenza dal sistema finanziario tradizionale e dai pagamenti in dollari.
Bitcoin Bull raggiunge i $3,7 milioni in prevendita
In questo contesto, progetti come $BTCBULL che si trovano ancora in fase di prevendita, potrebbero subire una crescita interessante sulla scia della maggiore adozione di Bitcoin da parte delle istituzioni.
Bitcoin Bull Token propone un modello di ricompensa unico che si attiva quando il prezzo di Bitcoin raggiunge determinati livelli predefiniti, permettendo così agli utenti di generare profitti. L’obiettivo principale di $BTCBULL è chiaro: ogni volta che Bitcoin raggiunge un nuovo traguardo di prezzo, come i 150.000 dollari o i 200.000 dollari, i possessori di $BTCBULL ricevono airdrop di Bitcoin, fornendo un’esposizione indiretta ma efficace alla crescita della principale criptovaluta.
Riguardo la tokemomics, $BTCBULL utilizza un meccanismo di burning strategico che riduce la fornitura totale dei token ogni volta che Bitcoin supera un livello di prezzo significativo. Questa dinamica di riduzione progressiva dell’offerta mira ad aumentare la scarsità del token, con un potenziale impatto positivo sul suo valore nel lungo periodo.
Con $BTCBULL è possibile anche ottenere un ottimo rendimento da staking con un APY del 114%. Il token è disponibile in prevendita sul sito web ufficiale ad un costo di 0,002415 dollari, con un aumento previsto tra meno di 2 giorni e una raccolta fondi che ha raggiunto già i 3,7 milioni di dollari in finanziamenti.
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