Nel pomeriggio di ieri il Bitcoin ha subito un forte rallentamento della propria corsa ad un nuovo All Time High. Mentre la quotazione si trovava su livelli superiori a $4600, un annuncio dalla Cina ha causato un panic sell che ha portato immediatamente il BTC a valere poco sopra a $4300 per poi assestarsi tra i $4200 e i $4300.
Ban delle criptovalute in Cina?
A dare la notizia di un possibile ban è stata l’agenzia cinese Caixin, dicendo che il governo Cinese starebbe considerando un possibile divieto ad operare degli exchanges. In particolare non si potrebbe far uso degli exchanges per acquistare Bitcoin, Ether o altre criptovalute utilizzando lo Yuan Cinese.
Il fatto che non si cerchi di limitare l’operatività degli exchanges sulle criptovalute è qualcosa che abbiamo già visto attuare dal governo Cinese ad inizio di questo anno. I principali exchanges Cinesi erano già stati costretti a mettere in pratica regolamentazioni più stringenti come norme antiriciclaggio e proibizione operare con marginazione.
Un report solo però non può dare certezze su quello che accadrà, ci sono voci discordanti a riguardo. Su twitter, c’è chi afferma che i maggiori exchanges Cinesi non hanno ricevuto comunicazione a riguardo e che la nuova stretta del governo potrebbe arrivare sul mercato delle ICO invece che riguardare gli exchanges.
Visti i rumors contrastanti e notizie non ancora confermate, è difficile stabilire quale sia la posizione del governo Cinese. L’unica cosa certa al momento è che una notizia del genere, anche se non confermata, è riuscita a produrre un calo istantaneo del 7% del BTC.
Questo conferma che il mercato delle criptovalute, assumendo dimensioni sempre più notevoli, è più suscettibile ai rumors sul breve termine che fanno le fortune o le sfortune degli speculatori. Ma conferma anche che sul lungo termine le caratteristiche intrinseche di una criptovaluta che ne connotano l’utilità sul mercato sono quelle ne guideranno il prezzo e che faranno le fortune o sfortune degli investitori.
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