Julius Baer, primo gruppo bancario svizzero nell’ambito della gestione patrimoniale (si occupa esclusivamente di private banking e risparmio gestito per clientela privata e istituzionale) con un portafoglio da 320 miliardi di franchi svizzeri, ha lanciato un servizio di negoziazione e custodia di criptovalute in partnership con Seba. L’annuncio è stato dato lo scorso 21 gennaio e il lancio dei nuovi servizi, come accennato, è il risultato di una partnership strategica stretta con Seba Bank AG, startup attiva nell’ambito dell’industria crittografica, nel febbraio 2019. Proprio il fatto che Seba ha recentemente ricevuto il via libera dalle istituzioni svizzere per operare legalmente nel paese ha permesso il lancio di questi due nuovi servizi da parte di Julius Baer, che vede nel mercato delle criptovalute un interesse crescente e che, per tanto, ha reputato necessario completare la propria offerta introducendo questi due nuovi servizi. Le criptovalute supportate dalla nuova piattaforma saranno scelte in base alla loro capitalizzazione, alla sicurezza e alla robustezza tecnica, per cui possiamo stare sicuri che tra le varie monete incluse ci saranno BTC ed ETH come minimo. Per quanto riguarda Seba, che offre un’ampia gamma di servizi orientati alle criptovalute, attualmente offre supporto, oltre alle tre succitate monete, anche a Stellar (XLM), Litecoin ( LTC) ed Ether Classic (ETC); possiamo quindi ipotizzare che anche queste tre monete verranno incluse nell’offerta di Julius Baer.
Tutto questo dimostra come in questo momento la crescita del mercato crittografico sia principalmente guidata dall’interesse montante da parte degli investitori istituzionali; proprio l’afflusso di liquidità da parte di queste entità è da tempo considerato dagli analisti come uno dei fattori cruciali per la crescita del mercato crittografico nonché una delle precondizioni che permetteranno a bitcoin di toccare un nuovo massimo storico. Resta da dire che gli sviluppatori dovranno ancora lavorare molto per favorire una piena adozione delle criptovalute come mezzi di pagamento, soprattutto per quel che riguarda l’usabilità; a frenare la diffusione delle cripto, a mio parere, non è l’assenza di fiducia, che anzi è probabilmente l’ultimo dei problemi in questo momento (e l’interesse degli investitori istituzionali è li a dimostrarlo) quanto la difficoltà di utilizzo per quegli utenti che non dispongono nemmeno di una minima infarinatura in ambito informatico. Nel momento in cui gli sviluppatori riusciranno a porre le basi perché le criptovalute siano utilizzabili da chiunque in assoluta sicurezza allora assisteremo a quella che viene comunemente definita “bitcoinization” ovvero sia l’adesione di massa a bitcoin come moneta.
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