Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una spinta globale verso la regolamentazione degli asset crittografici, probabilmente anche a seguito delle decisioni prese dal GAFI (gruppo di azione finanziaria internazionale); stando a quanto riferito dalla stampa locale il Paraguay ha deciso che è arrivato il momento di dare vita a una regolamentazione ad hoc per le criptovalute, ma a differenza di altri paesi sembra stia dimostrando una certa intelligenza nel muoversi in questa direzione. Del resto le cripto sono diventate molto importanti e popolari in tutta l’America Latina, di conseguenza un paese come il Paraguay deve far fronte sia all’esigenza di regolamentare il mercato sia a quella di non restare tagliato fuori dalla spinta all’innovazione tecnologica che sta caratterizzando l’area. La scorsa settimana, quindi, il segretario per la prevenzione del riciclaggio di denaro ha annunciato un sondaggio su scala nazionale, cui parteciperanno tutti i fornitori di servizi patrimoniali virtuali (VASP) del Paraguay, finalizzato a permettere al governo di comprendere lo stato dell’industria blockchain nel paese; i VASP sono invitati a condividere informazioni sulla loro attività e dallo studio di quanto emergerà si tenterà poi di produrre una regolamentazione che possa sia contrastare il riciclaggio di denaro sia favorire la crescita dell’industria crittografica nel paese.
É lo stesso governo paraguaiano ad aver affermato che i dati raccolti serviranno a definire il grado di adozione alle monete crittografate raggiunto nel paese, oltre che a mettere a fuoco dimensioni e complessità del mercato, al fine di dare vita a un nuovo regolamento che, nelle intenzioni, dovrebbe essere introdotto nel corso del 2020; il paese aveva sempre evitato di prendere una posizione netta sulla regolamentazione del mercato, tuttavia sono state proprio le pressioni del GAFI a rendere palese che questo non potesse essere più rimandato oltre. Fino ad oggi gli operatori del settore, anche in virtù dell’ostracismo trovato presso gli istituti bancari del paese, avevano provveduto ad auto-regolamentarsi, tentando di rimanere il più possibile aderenti alle norme antiriciclaggio che regolano gli scambi internazionali, per cui la speranza è che con l’entrata in vigore di nuove leggi ad hoc per il mercato crittografico le aziende che già operano nel settore si trovino già a buon punto e non abbiano bisogno di investimenti particolarmente onerosi per adeguarsi alla nuova, futura, normativa. Probabilmente per continuare ad operare legalmente nel paese sarà necessaria una licenza, o comunque iscriversi presso un apposito registro nazionale, tuttavia la sensazione è che gli operatori del settore non avranno grosse difficoltà ad adeguarsi alle normative antiriciclaggio e che siano già a buon punto in questo senso. Resta da vedere che forma effettivamente prenderà la nuova regolamentazione, ma di questo non è possibile ancora parlare, dal momento che non esiste alcun documento ufficiale in merito; non ci resta quindi che aspettare una prima bozza di legge per capire se effettivamente il governo paraguaiano avrà lavorato bene oppure no.
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