Ultimamente stanno circolando numerosi sondaggi che rivelano come la generazione più orientata ad investire in bitcoin o comunque in altre criptovalute sia quella nata tra gli anni 80 e la fine dei 90, i così detti millennials; un nuovo sondaggio di questo tipo arriva dal Regno Unito, commissionato dallo studio legale Michelmores LLP e riportato da FXStreet in data odierna. Il sondaggio è stato condotto fra cittadini inglesi nati tra il 1981 e il 1996 ed ha analizzato la propensione all’investimento tra i giovani con una liquidità di almeno 31mila dollari disponibile agli investimenti; da quanto si apprende ben il 20% del campione aveva già investito in criptovalute. Dallo stesso sondaggio si evince che se si considerano solo i giovani più facoltosi, quelli con liquidità disponibile agli investimenti per un importo fino a 90mila dollari la quota di coloro che hanno già investito in criptovalute aumenta della metà, col 30% del campione che dichiara di aver investito già in bitcoin. I millennials dimostrano inoltre di essere molto orientati ad investire il proprio denaro, cosa che è dimostrata dall’elevata confidenza che questa generazione mostra di avere con il trading online; ben il 35% degli intervistati ha dichiarato infatti di usare le piattaforme di trading online per gestire i propri investimenti, mentre si ferma al 27% la quota di coloro che hanno dichiarato di aver consultato piattaforme di social trading o di essersi iscritti a social dedicati al trading. Tutto questo dimostra come l’interesse verso le criptovalute non sia dettato, almeno per quanto riguarda i millennials, solo da motivi di carattere tecnologico ma deriva dal fatto che parliamo di una generazione che dimostra una grande propensione all’investimento; questo deriva probabilmente dal fatto che le cose sono cambiate radicalmente rispetto a quanto avveniva per la generazione precedente, la quale poteva contare su tutta una serie di garanzie e tutele sulle quali le nuove generazioni non possono contare più. Pensiamo ad esempio alla previdenza, per le vecchie generazioni la pensione era sostanzialmente una garanzia, qualcosa che veniva assicurato e su cui si poteva fare affidamento, per le nuove generazioni però non c’è alcuna garanzia che la pensione che si percepirà sarà adeguata alle proprie esigenze, di conseguenza i giovani si orientano agli investimenti per tentare di tutelarsi dal rischio di finire in povertà al termine della carriera lavorativa.
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