I gaps, le criptovalute ed il tempo minimo sul mercato

Per gap si intende il salto di prezzo, il buco, che si forma tra due candele consecutive. Nello specifico, viene definito “gap up” il salto lasciato in un trend rialzista e “gap down” lo scarto in una tendenza ribassista. Tuttavia i gaps non devono essere confusi con i laps, ovvero la differenza di mercato tra la chiusura di una giornata e l’apertura del giorno dopo; come livello i laps non sono meno significativi dei gaps, ed il mercato tende quasi sempre a più o meno rapide ricoperture dello scarto.

In buona sostanza un gap è una variazione consistente ed improvvisa della quotazione, è una vera e propria esplosione del momentum, mettendo in evidenza la forza dell’offerta o della domanda che agisce sul prezzo del mercato di riferimento. Nel caso delle criptovalute,  gaps importanti potrebbero verificarsi alla data del 1 agosto 2017, giorno di un importante aggiornamento della struttura tecnologica del bitcoin.

Gaps e criptovalute sul mercato

In effetti in tanti sono ora in preda all’ansia e dopo aver sentito rumors catastrofici si chiedono cosa accadrà il primo agosto prossimo? La risposta non è comunque così complicata: niente. Il primo agosto molto probabilmente non accadrà proprio niente o poco più. In estrema sintesi verrà fatto l’upgrade più importante della storia di Bitcoin, ma l’upgrade avverrà senza alcun rischio reale. Anzi risolverà moltissimi problemi della criptovaluta, abbasserà immediatamente i costi di transazione e i tempi di attesa. Consentirà inoltre lo sviluppo di Lightning Network, che è la tecnologia che rende le transazioni Bitcoin istantanee.

Si tratterà  in breve di un esempio di annuncio positivo riguardante i mercati virtuali, che rappresenta un possibile fattore di esplosione del momentum, quindi attenzione ai possibili scarti di quotazione che potrebbero verificarsi a quella data. Nello specifico l’aggiornamento tecnico può indurre gli speculatori  ad acquistare in massa il cambio BTCUSD e gli investistori short a coprire le proprie posizioni,  realizzando sul grafico i cosiddetti gaps o “gap up” del mercato di riferimento.

Quanto descritto ovviamente è solo un’ipotesi di quello che potrebbe accadere il 1 agosto 2017, ma riflette a sufficienza i meccanismi fisici che sottendono i gaps nei mercati finanziari, soprattutto in quelli virtuali. In altre parole i gaps comportano l’incremento o il decremento del prezzo ed il corrispondente aumento di volume che spesso si accompagna ad ogni esplosione del momentum, di conseguenza suggeriscono  il moto ai prezzi, inducendoci ad aspettarci una continuazione del trend anche in futuro.

Tutto ciò si traduce in opportunità di trading a basso rischio, come l’acquisto di una coppia di valute nella fase finale di correzione verso i livelli di supporto, in concomitanza della ricopertura di un “gap up”, in un trend già rafforzato al rialzo dallo scarto positivo dei prezzi. Naturalmente non tutti i gaps si traducono automaticamente in una persistenza del trend. I breakaway gaps ed i gaps comuni si, ma non gli exhaustion gaps (ossia quelli che si  formano alla fine di un trend di lunga durata). I breakway gap si creano all’inizio di un nuovo trend, più o meno al momento di un’inversione confermata della tendenza, mentre i gaps comuni si creano di solito a metà di un trend. Gli exhaustion gaps sono del tutto diversi, in quanto si creano alla fine di una tendenza prolungata e vengono colmati immediatamente. E’ raro che i breakaway gaps vengano colmati, mentre gli exhaustion gaps vengono colmati quasi subito; in effetti è questa la caratteristica principale che li contraddistingue, e che sottolinea quanto sia rilevante tener conto della maturità del trend quando si leggono i valori di mercato legati ai gaps per ragioni predittive.

Ampliando il tema sulle esplicitazioni del momentum offerte dai gaps nel mercato delle criptovalute, ne deriva anche la forte volatilità che caratterizza questo tipo di contrattazioni, una volatilità che può essere arginata e sfruttata con la rapidità di esecuzione nelle operazioni di trading.  In teoria infatti tenere il proprio capitale di trading in una posizione di mercato significa metterlo a rischio; tenerlo in liquidi no.

Quindi un 10% realizzato con una transazione che dura tre giorni deve essere considerato più profittevole rispetto allo stesso 10% realizzato in otto giornate. Il tempo minimo sul mercato dovrebbe essere pertanto un obiettivo operativo continuo ed essenziale per due ragioni. Prima di tutto è la conseguenza dell’avere un capitale limitato per operare, ossia un singolo euro può essere investito soltanto in una posizione alla volta. Così se il denaro è vincolato in una posizione che si protrae troppo a lungo, non sarà disponibile per altre opportunità ed occasioni.  La seconda ragione è che si verificano con sufficiente regolarità eventi o si rilasciano news impreviste: di fatto se un giorno un singolo analista finanziario si alza col piede sbagliato, in pochi minuti le posizioni in essere sul mercato possono cambiare direzione e spingere in perdita il nostro trade.

Non si tratta di promuovere lo scalping ad ogni costo come metodo operativo sulle piattaforme di trading , ma si cerca di ricordare che i mercati finanziari, compresi quelli delle criptovalute, rimangono piazze telematiche ad alta esposizione di rischio-rendimento, per cui necessitano sempre di cautela e di una chiara deteminazione del metodo.

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