Mercoledì la Banca centrale europea (BCE) presenterà i risultati della consultazione pubblica sull’euro digitale al Parlamento europeo. Recentemente (25 marzo 2021) il componente del board, Panetta, aveva pubblicato un post sul blog proprio a tema euro digitale, dal titolo “La moneta digitale della banca centrale per gli europei – prepararsi per il futuro“.

In attesa di comprendere che cosa verrà fuori mercoledì prossimo, non possiamo che partire proprio dalle considerazioni che Panetta ha condiviso in questo post.

Euro digitale, l’incertezza potrebbe costare cara

Brevemente, iniziamo con il sottolineare che non è ancora deciso se sarà introdotto un euro digitale, ma la BCE ha comunque dichiarato che sta concretamente esplorando la possibilità e considerandola concettualmente. A nostro giudizio l’ago della bilancia pesa più sul piatto dei favorevoli che su quello dei contrari, visto e considerato che ulteriori indugi porrebbero l’Europa in serio ritardo rispetto a chi è più avanti di noi.

Panetta ha poi ricordato che un euro digitale sarebbe un mezzo di pagamento che completerebbe il contante, non lo sostituirebbe e che l’abolizione del contante non è un argomento sul tavolo.

Non c’è quindi nessuna verità nell’affermazione che la BCE stia progettando di imporre tassi di interesse significativamente più negativi attraverso un euro digitale” – ha aggiunto Panetta, senza particolari sorprese. D’altronde, finché esiste il contante, non si possono imporre tassi negativi sulla valuta digitale, perché allora nessuno la userebbe.

Ancora, scorrendo le principali dichiarazioni, emerge anche come un euro digitale non cambierebbe il sistema bancario. Panetta ha affermato che “non abbiamo intenzione di ridisegnare il sistema finanziario europeo… l’euro digitale potrebbe essere progettato per evitare che diventi un veicolo di investimento che potrebbe minare il ruolo delle banche nell’intermediazione finanziaria“.

Probabilmente, molte delle dichiarazioni del board della BCE sono il risultato del fatto che l’Eurotower ha ancora in mente Libra, di Facebook. “Dobbiamo evitare una situazione in cui i pagamenti europei siano dominati da fornitori non europei, compresi i giganti tecnologici stranieri che potrebbero offrire valute artificiali in futuro… A differenza delle aziende private o delle imprese tecnologiche affamate di dati, le banche centrali non cercano di massimizzare i profitti. Non abbiamo alcun interesse nei dati personali o nel dominio del mercato” – ha infatti specificato Panetta.

Previsioni: l’euro digitale si farà o no?

Proviamo ad azzardare: mercoledì le conclusioni della consultazione pubblica diranno che la BCE è favorevole all’euro digitale e prenderà in considerazione questo progetto più in avanti, ma senza ritardare troppo nel tempo. Sarà così?

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