La valuta digitale cinese, o lo yuan digitale, potrebbe avere un ruolo fondamentale nella transizione economica del Paese asiatico, e rendere la Cina una sorta di apripista in questo contesto. A sostenerlo è una recente nota a cura di Carlos Casanova, senior economist Asia di Union Bancaire Privée di UBP, che rammenta come l’idea di introdurre una moneta digitale centrale sia parte di un piano di ristrutturazione del modello di crescita economica della Cina che sia maggiormente incentrato sulla domanda interna, e meno sull’export.
Un’idea non nuova, certo, ma che nel corso dei prossimi cinque anni dovrebbe essere costantemente migliorata.
I vantaggi della valuta digitale cinese
Nella sua nota, l’esperto UBP si sofferma su quali sono i principali vantaggi della valuta digitale cinese, sottolineando come questi benefici potrebbero presto essere ampliati anche altrove.
Per esempio, lo yuan digitale ha interessanti vantaggi per i titolari, che potranno usarla anche senza connessione mobile a Internet, così come per i commercianti, che non saranno costretti a scegliere tra i player principali né dovranno incorrere in commissioni.
Si tratta dunque di un miglioramento essenziale per lo sviluppo di massa di questo scenario, nel contesto di una recente spinta regolamentare che è sorta in seguito alle preoccupazioni sulla posizione monopolistica che alcuni colossi tecnologici cinesi hanno sui pagamenti non bancari.
Una reazione contro progetti esterni
Naturalmente, è lecito immaginare che l’iniziativa cinese sia anche parte di una risposta autorevole alla possibilità che progetti esterni possano essere in grado di servire gli utenti cinesi al posto di un programma statale.
Si pensi alle criptovalute come Libra, di Facebook: il progetto è per il momento tramontato, ma con la sua base potenziale di oltre 2,5 miliardi di utenti avrebbe potuto (e potrebbe) rappresentare una minaccia per la sovranità monetaria tradizionale, in Cina e non solo.
E ora, cosa attendersi?
La strada tracciata dalla Cina sembra essere piuttosto lineare: l’obiettivo di Pechino è quello di migliorare la convenienza dei pagamenti all’interno dei propri confini e di quelli transfrontalieri, riducendo nel contempo la dipendenza dal dollaro, dagli SWIFT e dalle società di servizi finanziari internazionali.
Una mossa che è tanto più importante quanto dureranno le sanzioni statunitensi, che hanno un impatto diretto sulle aziende nazionali. E le implicazioni potrebbero altresì andare oltre la sfera di influenza della Cina…
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