Con un post sul suo blog ufficiale pubblicato nella giornata di ieri Etoro, colosso attivo nei servizi di social trading e nel multi asset brokerage con sedi a Cipro, Israele e Regno Unito, ha confermato che il team di ricerca blockchain guidato dal dottor Omri Ross è già stato capace di implementare una versione iniziale delle risorse tokenizzate dell’azienza sulla blockchain libra. Secondo quanto si legge nel post i ricercatori Etoro hanno utilizzato come base un’applicazione pensata per ethereum, riadattandola a Move (il nuovo linguaggio di programmazione pensato per Libra) per poi implementarne una versione iniziale direttamente sulla nuova rete costruita da facebook. L’azienda ne ha subito approfittato per condividere le sue prime impressioni, dandoci in questo modo la possibilità di iniziare a conoscere alcune caratteristiche peculiari di Move e precisamente:

  1. Le risorse non possono essere spostate ne copiate, questo rende quindi impossibile la duplicazione delle monete o la perdita accidentale delle stesse
  2. Gli utenti conservano il pieno controllo sui dati e la facoltà di scegliere quali tra quelli disponibili per ogni transazione debbano essere a loro associati

E’ lo stesso responsabile del ramo di ricerca blockchain di Etoro a dichiarare il suo apprezzamento per il nuovo linguaggio di programmazione, nel momento in cui afferma che:

“Apprezziamo le prime iniziative del team Libra nella progettazione di Move IR e saremo entusiasti di seguirne lo sviluppo nel prossimo futuro”

Insomma, al netto dello scetticismo, comunque facilmente prevedibile, con cui la comunità bitcoin ha accolto libra, tenendoci subito a precisare che questa nuova moneta non è neanche lontana parente di BTC, le prime impressioni da parte di chi ha avuto modo di testare la nuova creatura di Zuckerberg sembrano essere decisamente positive. Per chi non lo avesse capito (e da quel che leggo in giro mi pare siano in tanti) è proprio da questo tipo di attività che l’associazione libra punta a monetizzare la propria rete, non tanto dall’emissione della moneta in se (che di suo appare essere solo un metodo di pagamento alternativo) ma dalla costruzione di un ecosistema di tool e app che utilizzeranno la blockchain di libra per funzionare; più che di un competitor di bitcoin, quindi, sarebbe più opportuno parlare di un concorrente di ethereum, ardr, tron e tutte le altre piattaforme che intendono perseguire il medesimo obiettivo.

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